La penna verde come simbolo educativo: valorizzare ciò che funziona nei compiti in classe. Un nuovo metodo per un insegnamento bilanciato

Di Andrea Carlino

In un mondo dove il rosso indica errori e il blu quelli ancora più gravi, emerge un nuovo colore in ambito educativo: il verde. Adottato principalmente in Spagna, il verde mira a riscrivere la narrativa dell’insegnamento, mettendo l’accento su ciò che merita riconoscimento e valorizzazione.

Il sistema educativo tradizionale si è spesso concentrato su ciò che manca o su ciò che deve essere corretto. Ma, come suggerisce l’introduzione del colore verde, c’è un crescente bisogno di riconoscere e sottolineare ciò che gli studenti fanno bene. Non si tratta solo di un cambio di colore, ma di una reale modifica nell’approccio educativo. Ciò offre agli studenti una visione bilanciata del loro progresso, sottolineando sia le aree di miglioramento che le conquiste.
Questa strategia non è solo valutativa, ma altamente educativa. Fornisce un feedback costruttivo, indicando la direzione corretta e offrendo motivazioni per imboccare una via piuttosto che un’altra. La chiave, come sempre, è assicurarsi che i feedback siano ben motivati e condivisi.
Questo nuovo metodo rappresenta una rivoluzione nell’approccio educativo. Tuttavia, come ogni metodologia, il suo successo dipende dall’attuazione. Gli educatori, oggi più che mai, sono spinti nel tempo, cercando di equilibrare una presenza costante con le esigenze di una società in rapida evoluzione. Una società dove la comunicazione è re, ma spesso non sappiamo cosa stiamo realmente trasmettendo.
Ma mentre la “penna verde” rappresenta una brillante innovazione metodologica, è essenziale che ciò che viene “scritto” con essa sia significativo. Altrimenti, rischia di diventare un altro strumento vuoto in un mondo già sovraccarico di simboli.
La sfida, quindi, non è solo adottare il verde come strumento di feedback, ma garantire che quel feedback sia genuino, utile e trasformativo.

Pubblicato in Cronaca