Troppa ansia tra gli studenti, presidi e docenti: “No al buonismo, ma alunni schiacciati anche dalle aspettative delle famiglie”
Di redazione
La scuola è tradizionalmente un luogo di formazione e crescita. Ma oggi, l’ansia e l’angoscia permeano i banchi, trasformando un ambiente di apprendimento in una fonte di stress. Questa crescente preoccupazione ha recentemente trovato eco nel Corriere della sera, con un neodiplomato che esprime il suo disagio.
Il panorama attuale presenta studenti oppressi dalla pressione del voto, spesso trascurando il percorso di crescita personale e intellettuale. La questione non è nuova, ma sembra aver assunto connotazioni più gravi negli ultimi anni.
Domenico Squillace, preside del liceo Volta, osserva che l’esperienza della pandemia ha amplificato la fragilità dei giovani, ma, sottolinea, la scuola da sola non può essere considerata l’unica responsabile. Altri sistemi educativi, come quelli britannici e giapponesi, impongono pressioni prestazionali simili, se non superiori.
E da dove proviene questa pressione? Squillace indica
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