Precariato, il no di Landini (CGIL): pronti al referendum contro le ‘norme precarizzanti’

Basta Precariato – La CGIL è pronta a chiedere con un referendum l’abrogazione delle leggi che favoriscono il precariato in Italia. Questa la sintesi delle dure dichiarazioni del Segretario Maurizio Landini rivolte al Governo a proposito dello status quo in qui i precari, oramai da tempo, sono costretti a vivere.

CGIL sul precariato: chiediamo il referendum contro le leggi precarizzanti, prima tra queste il ‘Jobs Act’

“Siamo pronti nei prossimi mesi – dichiara Landini (CGIL) – a prendere in considerazione anche uno strumento che i cittadini hanno: quello di fare un referendum per abrogare le leggi folli, compreso, evidentemente il Jobs Act”.

Il segretario della Cgil Maurizio Landini, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale svela le sue intenzioni sulla grave situazione in cui vive il mondo del precariato. Landini vorrebbe un referendum per abolire una volta per tutte le leggi che favoriscono giusto appunto la precarietà.

La politica non vuole eliminare il precariato

Inutile interloquire con il Governo sulla questione precari perché non cambia proprio nulla, afferma Landini. A questo punto è indispensabile uno strumento normativo che chiami in causa democraticamente tutti i cittadini. “Insieme alla modifica delle leggi vogliamo contrastare la precarietà e lo sfruttamento con la contrattazione collettiva, rivendicando la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Se Governo e Parlamento non intervengono, siamo pronti nei prossimi mesi a prendere in considerazione anche uno strumento che i cittadini hanno: quello di fare un referendum per abrogare le leggi folli, compreso il Jobs Act”.

L’autunno caldo della mobilitazione già avanzata da Maurizio Landini (CGIL): ‘la politica ha causato l’impoverimento del lavoro’

Sarà dunque un ‘autunno caldo’ quello che prospetta il Segretario Generale della CGIL. Secondo quest’ultimo, infatti ogni anno sarebbero 120mila i giovani che vanno all’estero perché li non esiste questo problema endemico. “Penso proprio – precisa Landini – che sia venuto il momento di mettere in discussione quelle logiche sbagliate che hanno prodotto leggi precarizzanti e un impoverimento del lavoro“.

Così conclude Landini: “Se è aumentata la disuguaglianza e si può essere poveri anche lavorando –aggiunge – non è per colpa di chi lavora, ma per le scelte sbagliate che sono state fatte”, un chiaro riferimento alle colpe della politica, incapace di porre in essere le basi certe per la stabilizzazione della maggior parte dei precari.

Precariato, tutto pronto per la mobilitazione in autunno: appuntamento a Roma il prossimo 7 ottobre

Per tale motivo, dunque, Maurizio Landini parla nuovamente di mobilitazioni in autunno attraverso le assemblee e le consultazioni all’interno dei loro luoghi di lavoro. Già tutto è quasi pronto, l’appuntamento è già fissato a Roma in piazza San Giovanni il prossimo 7 ottobre, per dire “basta alle diseguaglianze e al precariato”.


Per quanto riguarda, infine, la nuova Manovra di Bilancio Landini ha abbastanza chiare le idee: “Non è vero che non ci sono risorse. Servono scelte chiare e diverse. Mi riferisco al Pnrr, ai fondi comunitari 2021-2027, al Fondo di sviluppo e coesione: qui ci sono risorse decisive per affrontare quei nodi strutturali che possono dare un futuro al nostro Paese“. Inoltre “le risorse vanno prese dove sono. Serve una vera lotta all’evasione fiscale: con 100 miliardi di evasione si deve dire basta ai condoni e ai concordati preventivi. È il momento di tassare la rendita finanziaria e le rendite immobiliari“.

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