Il Garante per l’infanzia: inasprire il sistema penale contro la criminalità minorile non serve
Mentre Matteo Salvini, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, su Facebook scrive: “Chi spara e stupra, anche se minorenne, deve pagare. Conto che in Consiglio dei ministri arrivino i provvedimenti su baby gang e delinquenza minorile, con l’aumento di controlli e sanzioni, oltre al coinvolgimento dei genitori. Perché chi spara, stupra e uccide, anche se minorenne, deve pagare”, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, interviene per ribadire alcuni principi cardine: “La criminalità minorile rappresenta un problema serio che va affrontato in modo deciso e con strumenti adeguati, ma quando parliamo di minorenni che commettono un reato occorre sempre partire da alcuni punti fermi, che a mio parere sono irrinunciabili”.
Secondo la Garante, “da un lato si deve prevenire la commissione dei reati, dall’altro vanno valorizzati, quali finalità principali del sistema, il recupero del minorenne e l’attenzione alla vittima”.
“Il primo punto fermo – dice Garlatti– è che abbassare