Riforma istituti tecnici e professionali, Bonelli: “Classista, crea studenti di Serie A e B”. Gelmini: “Passo in avanti, ma serve anche altro”
Di redazione
La riforma degli istituti tecnici e professionali e la revisione del voto di condotta, appena approvata dal Consiglio dei Ministri, ha scatenato un dibattito politico acceso.
Mentre alcuni vedono in queste misure un passo avanti per responsabilizzare gli studenti e avvicinare il mondo scolastico alle esigenze delle imprese, altri le etichettano come “classiste” e “anacronistiche.”
Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, denuncia la riforma come una norma che “subordina la formazione degli studenti alle esigenze delle imprese” e che “crea studenti di serie A e serie B.” Secondo Bonelli, quest’ultimo gruppo sarà escluso dall’università, e l’istruzione diventerà semplicemente un addestramento alle esigenze del mercato.
Dall’altra parte, Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, vede positivamente il ritorno al voto in condotta e ritiene che la riforma