Aspettativa non retribuita, chi la richiede può comunque beneficiare della carta del docente

Quando un docente richiede l’aspettativa non retribuita la fruizione di alcuni diritti permane, a prescindere che il contratto in essere sia a tempo indeterminato o determinato (al 30 giugno o 31 agosto). Cerchiamo quindi di capire cosa comporta una richiesta di questo tipo e soprattutto quali ripercussioni possono esserci in merito al godimento della carta del docente.

Aspettativa non retribuita, quali conseguenze

Il tempo trascorso in aspettativa interrompe l’anzianità di servizio, non si computa ai fini della progressione di carriera, dell’attribuzione degli aumenti periodici di stipendio, del trattamento di quiescenza e previdenza nonché della maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità e delle festività soppresse.

Inoltre è esclusa la possibilità di conseguire sia supplenze brevi che incarichi presso scuole paritarie o private se è stata richiesta un’aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari o di studio, in quanto il docente si è auto-dichiarato impossibilitato alla prestazione lavorativa, il che sarebbe del tutto incompatibile con lo svolgimento di altre attività.

Ricordiamo che le tipologie di aspettativa non retribuita che possono essere richieste per il comparto scuola contemplano quelle per motivi personali, familiari ma anche per realizzare una differente esperienza lavorativa. Condizione necessaria per quest’ultima ipotesi è che la nuova esperienza lavorativa che si va ad intraprendere, debba sopraggiungere dopo la stipula del contratto di lavoro nella scuola.

E la carta del docente?

La fruizione della carta del docente rientra tra i diritti che non vengono preclusi nonostante si richieda l’aspettativa non retribuita. Durante la durata della stessa sarà quindi possibile non solo spendere le somme pregresse residuali del portafoglio ma anche godere del voucher da 500 euro generato nell’anno scolastico stesso dell’aspettativa.

L’obiettivo è quello di garantire comunque la formazione dell’insegnante che ne beneficia, a prescindere dalle motivazioni connesse all’aspettativa.

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