Permessi 150 ore, i sindacati chiedono un aggiornamento dei contratti regionali per includere i nuovi percorsi abilitanti

Prosegue la preoccupazione dei docenti precari in servizio assunti a tempo determinato. Il malcontento generale ruota intorno all’incertezza circa la possibilità di poter richiedere i permessi studio da 150 ore alla luce dei nuovi percorsi abilitanti. Si presume che la partenza dei corsi avvenga a gennaio ma i supplenti vorrebbero capire come muoversi per poterli frequentare. La data per la richiesta dei permessi in oggetto resta fissata al 15 novembre e non sembra essere ammessa alcuna riserva. Alcuni sindacati stanno dunque chiedendo un aggiornamento dei contratti integrativi regionali per includere i nuovi percorsi abilitanti e permettere la richiesta delle 150 ore visti i tempi stringenti.

Necessario includere i percorsi abilitanti nell’alveo dei titoli che danno diritto ai permessi da 150 ore

Ricordiamo che la normativa generale di riferimento è quella contenuta nel D.P.R n. 395/1988, richiamato dal CCNL del 2007. Questa normativa è integrata dai contratti integrativi regionali che ne definiscono nel dettaglio le condizioni di utilizzo, inclusi i titoli che danno diritto ad usufruire dei permessi di 150 ore finalizzati al diritto allo studio.

Manuela Pascarella, rappresentante sindacale FLC Cgil, in occasione del Question Time tenutosi oggi da Orizzonte Scuola, ha precisato che il sindacato sta chiedendo ai vari referenti regionali di fare pressioni affinchè vengano aggiornati i contratti regionali, per poter inserire all’interno dei titoli che danno accesso alle 150 ore anche i corsi abilitanti.

Va anche precisato che solo il 3% della dotazione organica può beneficiare del permesso. Questo significa che essendoci una disponibilità limitata, verranno stilate delle graduatorie sulla base dei vari titoli che prevedono la frequenza. Nel caso del TFA sostegno, questo assumerà maggiore peso nella richiesta dei permessi perchè si tratta di un corso che prevede maggiormente un obbligo di frequenza e assumerà dunque priorità nella concessione delle 150 ore. La possibilità poi in concreto di accedere ai permessi in esame dipende infine da quante persone, nella regione d’interesse, fanno domanda.

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