Percorsi abilitanti, i sindacati chiedono alcuni chiarimenti al MIM

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Mentre continua l’iter che condurrà all’attivazione dei nuovi percorsi abilitanti esistono ancora alcuni nodi da sciogliere. I sindacati, come apprendiamo da Orizzonte Scuola, hanno presentato a tal proposito una serie di richieste di chiarimento al Ministero, chiedendo anche un incontro per affrontare tutte le questioni.

L’elenco delle richieste dei sindacati sui percorsi abilitanti

Di seguito i punti su cui i sindacati vorrebbero delle risposte da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito:

1) offerta formativa da parte degli Atenei. Solo in occasione dell’informativa sul DM dei tutor dei tirocinanti siamo venuti a conoscenza del “Fabbisogno di percorsi abilitanti” definito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ottobre scorso. Attivato il confronto ai sensi del CCNL vigente, confronto che non è ancora stato concluso, abbiamo avuto contezza dei dettagli relativi al fabbisogno individuato pari a complessivi 40.000 percorsi e abbiamo sollevato diverse perplessità circa la distribuzione territoriale dei percorsi evidenziando la necessità di un intervento correttivo che consenta di implementare i percorsi nelle aree geografiche dove non è prevista l’attivazione.

2) Quota di riserva per docenti triennalisti nella scuola statale o paritaria (compresi i docenti della IeFP) e i docenti che hanno partecipato alla procedura prevista dal comma 9 bis e relativi percorsi di 30 cfu abilitanti. Finora gli Atenei nelle comunicazioni sui loro siti circa l’offerta di percorsi che intendono attivare non ha dato notizia della riserva prevista dal Dpcm e della offerta specifica di 30 cfu abilitanti di cui al dl 75/2023 che li ha introdotti in occasione della conversione in legge.

3) Talune università segnalano che l’accesso ai percorsi sarà limitato. Tale circostanza va regolata di concerto tra MUR e MIM e, nel caso dell’accesso ai percorsi di 30 cfu abilitanti, si tratta non tanto di limitarlo bensì di scaglionarlo stabilendo i criteri.

4) Il Dpcm prevede il riconoscimento di crediti già posseduti, a partire dai 24 CFU del precedente ordinamento, ma non solo. Serve regolare in modo uniforme il riconoscimento e prevedere un adeguato “sconto” sulle quote di iscrizione.

5) Attivazione dei percorsi di 30 cfu abilitanti per i docenti già abilitati o specializzati sul sostegno. I percorsi sono molto attesi ma nulla è stato detto al riguardo.


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