Legge di Bilancio, incontro tra sindacati e Premier Meloni il 28 novembre a Palazzo Chigi: si parlerà anche di scuola e dei vari emendamenti presentati

Domattina, alle ore 9, è fissato presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, un incontro tra organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e la Premier Giorgia Meloni. L’argomento centrale sarà la legge di bilancio che, ricordiamo, dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2023. La stessa Meloni l’aveva giudicata ‘inemendabile’ ma sono tanti gli interventi che andrebbero posti in essere nonostante le poche risorse a disposizione. Si parlerà dunque anche di scuola, per il cui settore sono ancora in corsa decine di emendamenti.
Legge di bilancio 2024, i giorni della verità
Sono giorni di attesa. L’esame del Decreto Anticipi, collegato alla legge di bilancio, dovrebbe partire dal 5 dicembre. Nel frattempo si tratta di capire quali emendamenti, ad esso presentati, riceveranno voto favorevole. I sindacati sono in mobilitazione e il Governo, dal canto suo, ha comunicato che li ascolterà. E lo farà proprio nell’incontro di domattina. La Presidente del Consiglio ha intanto chiesto “responsabilità e dialogo“.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal ha commentato: “Saremo presenti come delegazione Cisal per cercare di dare il nostro impulso e migliorare la manovra economica di fine anno. Al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con Francesco Cavallaro consegneremo e illustreremo la memoria dettagliata consegnata in solo pochi giorni fa alla quinta Commissione del Senato con più di 50 proposte di emendamenti Anief: per la scuola spiegheremo alla premier che servono come il pane nuove regole sul reclutamento, sul precariato, sulla ricostruzione di carriera, sugli organici, sul dimensionamento, sulla mobilità e sulla valorizzazione del personale Ata, come pure sugli istituti all’estero, l’Università e gli Enti di ricerca”.
Nella memoria degli emendamenti del giovane sindacato sono auspicati interventi per l’incremento dei lavoratori, per le immissioni in ruolo dei precari e per la loro parità di trattamento rispetto a chi è già di ruolo. Disposizioni urgenti occorrono anche per fare avere indennità ai lavoratori fuori sede alla fine dei vincoli per chi chiede di trasferirsi di sede. Tra le rivendicazioni del giovane sindacato c’è poi un’indennità di burnout per le categorie di lavoratori che risultano tra le più logorate, una “finestra” specifica per accedere anticipatamente alla pensione e il riscatto gratuito degli anni di studio universitari, il miglioramento del sostegno agli alunni con disabilità, in generale una maggiore tutela dei diritti del personale, anche quello impiegato in sedi non italiane. C’è anche spazio, tra le proposte, per l’equipollenza dei diplomi per i lavoratori dell’Afam, della valorizzazione del personale tecnico amministrativo degli Enti di ricerca e di interventi specifici per l’Università e l’Afam.
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