Attività aggiuntive, la metà “bruciata” in trattenute: guadagno 2.000 euro, il netto è 1.000. Appello Ancodis: meno tassazione fiscale!

Conviene ad un docente di ruolo assumere impegnativi compiti aggiuntivi alla didattica visto che poi la metà dei compensi fanno in “fumo” tra fisco e trattenute varie? A chiedere con forza un intervento al Governo è l’associazione Ancodis, che tutela gli interessi degli insegnanti collaboratori dei presidi: attraverso un appello pubblico, Ancodis sostiene che “lo Stato deve sostenere il lavoro “straordinario” con una significativa riduzione della tassazione fiscale per tutti i redditi derivanti dallo svolgimento di progetti approvati nel PTOF e dalle attività connesse al funzionamento organizzativo e didattico della      scuola”.

Solo in questo modo, prosegue l’associazione, si darebbe finalmente “un segnale di riconoscimento e di gratitudine a coloro che hanno deciso di  lavorare alla luce del sole contribuendo sia al miglioramento dell’offerta formativa della scuola che – cosa non secondaria – alle casse dello Stato e dell’INPS”.

L’associazione guidata dal siciliano Rosolino Cicero,

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