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DAL CNR IL VIDEOGAME PER INSEGNARE LA CYBERSECURITY AI RAGAZZI, 'NABBOVALDO E IL RICATTO DAL CYBERSPAZIO'

Grazie a Caldo Dutto per la segnalazione! Chiedo scusa per il ritardo del post, ma la mail era finita nello spam :)Un videogame educativo sulla cybersecurity, progettato con il CNR! In allegato le foto e un trailer qui: https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36cAl link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw una cronaca della presentazione a Cinecittà e una intervista alla dott.ssa Giorgia Bassi, curatrice del progetto.Presentato al RomeVideoGameLab, “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, videogioco per imparare la Cybersecurity.Il gaming in classe ora diventa didattica.Giocare a scuola sarà addirittura consigliato,grazie al Serious Game della Ludoteca del Registro.it, progetto in seno al CNRPresentato, in occasione del RomeVideoGameLab – quest’anno dedicata a “Umano e digitale” – il videogioco didattico “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, pensato per avvicinare gli alunni tra gli 11 e i 13 anni ai temi della cybersecurity e per migliorare i comportamenti nell’utilizzo della Rete. Una cronaca video della presentazione, realizzata da Giorgia Bassi e Beatrice Lami e che si è tenuta agli Studi di Cinecittà, al link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw. Un’avventura interattiva, tutta da giocare in aula: non una distrazione, ma anzi una best practice, quella di scaricare un’App e usare lo smartphone a scuola.Si tratta della nuova iniziativa della Ludoteca del Registro.it, che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura di internet presso le giovani generazioni. La Ludoteca è un progetto del Registro.it, – l’organismo che, in seno all’Istituto di informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, da oltre trent’anni anni assegna e gestisce i domini a targa italiana. Ambienti, mappe, dialoghi, scenari multipli sono i contenuti – validati dai ricercatori del CNR – alla base del videogame che ha l’obiettivo di approfondire, tra i bambini e i ragazzi, le conoscenze legate al Web e la sicurezza online. “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio” è stato pensato come strumento didattico per gli insegnanti e come mezzo di apprendimento per gli studenti. Attraverso le modalità tipiche del videogame, infatti, ha l’obiettivo di insegnare, in modo ironico e inconsueto, termini informatici, nozioni di base e comportamenti corretti per navigare. La sezione “Nabbopedia”, inoltre, fornisce un mini-dizionario con le definizioni di alcuni termini tecnici come Trojan, Firewall, Adware, Antivirus, Troll, Ransomware, Scandisk e Spyware. Il gioco, fruibile sia singolarmente che mentre si fanno lezioni e laboratori, genera un punteggio finale che evidenzia la conoscenza dell’utente sui pericoli di Internet, con una speciale attenzione a social network, virus, truffe online, file sharing e netiquette.Sviluppato in collaborazione con Symmaceo e Grifo Multimedia – e disponibile su App Store di Apple e Google Play – è ispirato al fumetto “Nabbovaldo contro i PC zombie”, della collana “Comics & Science” edita dal Cnr, dove il protagonista, un adolescente sempre online ma ingenuo nell’affrontare i pericoli del cyberspazio, si muove a Internetopoli, la città della Rete. Come si evince dal trailer, al link https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36c, il videogioco racconta di Nabbo, di professione tuttofare, coinvolto in un’avventura con al centro un Ramsomware (un malware che estorce denaro) che terrà sotto scacco l’intera città e dovrà indagare cercando una soluzione.Infine, per divulgare il videogame nelle scuole italiane è prevista una guida per genitori e insegnanti e una formazione per i docenti. Il gioco, infatti, oltre alla modalità “single-player”, prevede una versione desktop Windows e MacOS per l’utilizzo didattico in classe. La metodologia proposta dalla Ludoteca del Registro.it sarà inoltre quella della “flipped classroom”, ovvero il momento di confronto in classe come base per un apprendimento attivo e collaborativo, ma anche con il coinvolgimento di studenti degli istituti superiori nel ruolo di “tutor” per gli alunni delle scuole di ordine inferiore.Per maggiori informazioni:www.ludotecaregistro.it/il-videogioco-nabbovaldo/ludoteca@registro.itwww.instagram.com/ludotecadelregistro.it/www.facebook.com/LudotecaRegistrowww.youtube.com/channel/UCQvCwo8lOHfe–od7f2TIpQ

Il Debate

Il Debate: Un Percorso di Crescita Critica e Dialogo nel Mondo Educativo

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Il Debate, o “dibattito argomentativo”, rappresenta una pratica educativa e competitiva strutturata sul confronto dialettico tra idee opposte, finalizzata allo sviluppo di competenze cognitive, comunicative e critiche. Questo strumento, che ha radici nella tradizione filosofica della dialettica socratica e aristotelica, si è evoluto nel tempo fino a diventare un metodo formativo fondamentale nelle scuole e nelle università a livello globale. Nel Debate, i partecipanti sono chiamati a difendere o confutare una determinata posizione attraverso l’uso di argomentazioni logiche e dati empirici, con l’obiettivo di persuadere una giuria o un pubblico. La sua struttura prevede un’interazione dinamica tra discorsi preparati e confutazioni in tempo reale, richiedendo prontezza di riflessi e capacità analitiche.

Dal punto di vista pedagogico, il Debate è uno strumento estremamente efficace nell’apprendimento attivo, favorendo il coinvolgimento diretto degli studenti nel processo di acquisizione delle competenze. Le attività di ricerca, organizzazione delle informazioni e costruzione di argomentazioni rafforzano il pensiero critico e promuovono la capacità di gestire e sintetizzare grandi quantità di dati. Inoltre, il debate sviluppa abilità sociali come la gestione dei conflitti e la collaborazione in team, oltre a migliorare le competenze di comunicazione verbale e non verbale.

Le neuroscienze confermano che il Debate stimola attivamente le funzioni esecutive del cervello, in particolare la memoria di lavoro, la risoluzione di problemi complessi e la flessibilità cognitiva. Partecipare a un Debate richiede un costante adattamento alle argomentazioni dell’avversario, favorendo così la neuroplasticità e migliorando le capacità decisionali in situazioni di pressione.

Il Debate è inoltre parte integrante del movimento delle Avanguardie Educative, che promuove metodologie didattiche innovative volte a potenziare l’apprendimento attraverso la pratica e l’interdisciplinarità. In Italia, diversi istituti, come l’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo, adottano il Debate come strumento formativo per sviluppare competenze trasversali e incoraggiare l’approccio critico e creativo degli studenti.

Le competizioni di Debate si svolgono a livello nazionale e internazionale, con eventi come il World Schools Debating Championship (WSDC) e le Olimpiadi di Debate, promosse dal Ministero dell’Istruzione. Questi tornei stimolano la partecipazione attiva degli studenti, offrendo loro un’opportunità di misurarsi con coetanei provenienti da diverse parti del mondo, in un ambiente di confronto intellettuale e crescita personale.

In sintesi, il Debate rappresenta un metodo didattico completo e multidimensionale, che combina aspetti educativi, cognitivi e sociali, favorendo lo sviluppo di competenze fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

L’origine e la storia del Debate

Le radici del Debate affondano nell’antica Grecia, dove filosofi come Socrate e Platone usavano la dialettica per giungere alla verità attraverso il confronto tra tesi opposte. Anche nell’antica Roma, la retorica era uno strumento fondamentale per i politici e gli intellettuali, che si confrontavano su temi politici e morali. Nel Medioevo, i dibattiti divennero parte integrante delle università europee, in cui gli studenti di filosofia e teologia si cimentavano in dispute per difendere o confutare determinate argomentazioni.

Nel contesto moderno, il Debate si è strutturato come attività educativa e competitiva nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. A partire dal XIX secolo, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, i tornei di Debate iniziarono a diffondersi come competizioni formali, consolidandosi nei programmi scolastici e universitari. Oggi, è uno strumento formativo utilizzato in molti paesi per migliorare le competenze oratorie, critiche e persuasive degli studenti.

Come si realizza un Debate?

Il Debate segue una struttura ben definita, che prevede la suddivisione dei partecipanti in due squadre: una a favore (pro) e una contro (contro) un determinato argomento. Le squadre si alternano esponendo argomentazioni e confutazioni. La preparazione degli interventi richiede una ricerca accurata di dati e fonti, che serve per costruire un discorso persuasivo e logico. Ci sono diversi formati di Debate, tra cui il formato parlamentare britannico, quello di Lincoln-Douglas e il World Schools Debating Championship (WSDC).

Nel corso del dibattito, gli studenti devono dimostrare non solo capacità oratorie e retoriche, ma anche prontezza mentale per rispondere alle argomentazioni avversarie in tempo reale. È centrale anche l’uso di strategie di comunicazione non verbale e di tecniche persuasive, che coinvolgono non solo la razionalità dell’uditorio, ma anche le emozioni.

Primi Passi nel Debate: Coltivare il Pensiero Critico nella Scuola Primaria

Nella scuola primaria, l’introduzione del Debate può avvenire attraverso temi semplici e vicini all’esperienza quotidiana dei bambini, favorendo un approccio graduale e stimolante alla pratica del confronto argomentativo. Temi come “Gli animali domestici dovrebbero andare a scuola?”, “I videogiochi fanno bene o male?”, oppure “È meglio fare i compiti subito o giocare prima?” possono risultare coinvolgenti e accessibili per i più piccoli. Questi argomenti non solo catturano l’attenzione dei bambini, ma permettono loro di imparare a prendere posizione, argomentare le proprie idee e ascoltare quelle dei compagni.

Le modalità di svolgimento devono essere adeguate all’età, semplificando la struttura del debate classico. Un esempio potrebbe essere l’uso di un format più flessibile e ludico, come la “mini-debate”, in cui le squadre, composte da pochi studenti, si alternano nel presentare una singola argomentazione, seguita da un confronto moderato. È possibile anche utilizzare supporti visivi, come cartelloni o immagini, che aiutino i bambini a visualizzare meglio le idee da discutere.

Un’altra modalità efficace è il “Debate a ruoli”, in cui ogni studente ricopre un ruolo specifico (portavoce, cronometrista, osservatore) all’interno del team, favorendo così lo sviluppo di competenze organizzative e collaborative. In questo modo, tutti i partecipanti si sentono coinvolti attivamente e possono sperimentare diverse forme di contributo all’interno del dibattito.

Dal punto di vista pedagogico, il Debate può essere integrato con altre materie curricolari. Per esempio, in storia, si possono proporre dibattiti su argomenti semplici come “Era giusto che gli antichi Romani conquistassero altre terre?”, mentre in scienze si potrebbe discutere su temi ambientali come “È meglio riciclare o ridurre i rifiuti?”. Questo approccio multidisciplinare consente ai bambini di connettere le competenze argomentative con le conoscenze acquisite nelle diverse aree di apprendimento, rendendo il processo educativo più significativo e coeso.

Inoltre, si potrebbero introdurre momenti di riflessione finale, in cui i bambini discutono su come si sono sentiti durante il Debate, cosa hanno imparato dagli altri e come potrebbero migliorare il loro modo di esprimere le idee. Questo favorisce l’autovalutazione e la crescita personale, offrendo un primo approccio alle competenze metacognitive.

In conclusione, l’esperienza del Debate nella scuola primaria, attraverso temi e modalità adeguati, rappresenta un’opportunità preziosa per introdurre i bambini al pensiero critico, alla riflessione e al rispetto reciproco, stimolando fin da piccoli un approccio attivo e responsabile alla comunicazione e all’apprendimento.

Avanguardie Educative e Debate

Il Debate è diventato un elemento chiave nel contesto delle avanguardie educative, poiché rappresenta un approccio innovativo che stimola il pensiero critico e la partecipazione attiva degli studenti. In Italia, il Movimento delle Avanguardie Educative, promosso da INDIRE, supporta l’introduzione di metodologie didattiche innovative come il Debate per superare i tradizionali modelli trasmissivi di insegnamento e creare ambienti di apprendimento più dinamici e coinvolgenti. Il Debate è infatti una pratica che integra competenze trasversali come la collaborazione, il problem-solving, il pensiero critico e la capacità di gestire il tempo.

Gare nazionali e internazionali di Debate

Le competizioni di Debate sono oggi diffuse in tutto il mondo e costituiscono una parte essenziale della formazione retorica e critica degli studenti. A livello internazionale, esistono numerosi tornei di rilievo, tra cui il World Schools Debating Championship (WSDC), uno dei più prestigiosi, che vede la partecipazione di squadre provenienti da diversi paesi. Le squadre competono su temi globali di grande attualità, affinando le loro capacità oratorie, di pensiero critico e collaborazione. Un altro torneo di rilievo è quello organizzato dalla National Speech and Debate Association (NSDA) negli Stati Uniti, che include competizioni per studenti delle scuole superiori e università. Questo torneo ha una lunga tradizione e rappresenta una piattaforma importante per promuovere il dibattito nelle scuole. Un altro evento di grande rilievo è il European Universities Debating Championship (EUDC), in cui le università europee si sfidano su temi di politica, etica e questioni globali.

In Italia, il Debate ha fatto il suo ingresso ufficiale nelle scuole superiori nel 2016, grazie all’impegno del Ministero dell’Istruzione, che ha promosso la pratica attraverso competizioni come le Olimpiadi di Debate. Le Olimpiadi rappresentano un momento chiave per gli studenti italiani, che si confrontano in dibattiti strutturati su questioni di grande attualità. Questi tornei offrono agli studenti l’opportunità di sviluppare competenze trasversali fondamentali, come l’argomentazione critica, il lavoro di squadra e la gestione del tempo. La competizione coinvolge scuole di tutto il paese, rafforzando la diffusione di questa pratica nelle istituzioni scolastiche.

Nel corso degli anni, altre competizioni e progetti si sono aggiunti al panorama del Debate in Italia, come il Saper(e)Consumare Debate League, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si focalizza su temi di educazione digitale, sostenibilità e diritti dei consumatori. Entrambe le competizioni rafforzano le capacità cognitive, l’oratoria e il pensiero critico degli studenti, coinvolgendo scuole da ogni regione d’Italia​ molti delle quali parte del movimento delle Avanguardie Educative di INDIRE, vedono nel Debate un’opportunità di innovazione metodologica. I programmi educativi che includono il Debate stanno trasformando l’approccio all’insegnamento, stimolando una partecipazione attiva degli studenti e potenziando le competenze trasversali.

Sul fronte internazionale, il Debate italiano si allinea con pratiche consolidate in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove le competizioni di Debate sono una parte fondamentale del curriculum formativo. Questo confronto globale consente agli studenti italiani di partecipare a tornei internazionali e di confrontarsi con coetanei di tutto il mondo, ampliando le loro prospettive e contribuendo alla loro crescita personale e sociale.

Aspetti pedagogici e neuroscientifici del Debate

Dal punto di vista pedagogico, il Debate si inserisce pienamente nell’apprendimento attivo, in cui gli studenti sono protagonisti della costruzione del proprio sapere. Questo metodo richiede lo sviluppo di competenze fondamentali come il pensiero critico, la capacità di formulare argomentazioni logiche, il lavoro di squadra e la gestione del tempo. Partecipare a un Debate spinge gli studenti a svolgere ricerche approfondite, riflettere criticamente, e rispondere in tempo reale alle confutazioni degli avversari. Questo processo migliora la loro capacità di prendere decisioni rapide e fondate, oltre a incoraggiare l’autonomia di pensiero.

Dal punto di vista neuroscientifico, il Debate è una palestra per il cervello, poiché coinvolge simultaneamente molteplici operazioni cognitive. Durante un dibattito, vengono attivate funzioni esecutive come la memoria di lavoro, l’inibizione di risposte automatiche e la flessibilità cognitiva, che permettono agli studenti di adattarsi a nuove informazioni e rispondere ai cambiamenti ambientali. Questi processi sono strettamente legati alla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzare le proprie connessioni neuronali in risposta all’esperienza. Studi dimostrano che il Debate, attraverso l’impegno attivo e la risoluzione di problemi complessi, potenzia tali funzioni esecutive, favorendo l’apprendimento a lungo termine e migliorando la capacità di affrontare situazioni complesse in modo adattivo.

Inoltre, l’allenamento della flessibilità cognitiva, che consente di cambiare strategia o prospettiva durante un Debate, è associato a risultati accademici migliori in discipline come la matematica e la lettura, e rappresenta un’importante dimensione delle funzioni esecutive in via di sviluppo, specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza. Questo aspetto evidenzia come il Debate non solo rafforzi le capacità cognitive, ma anche la plasticità del cervello, permettendo una crescita cognitiva continua anche in età avanzata

Conclusioni

Il Debate non è solo uno strumento didattico, ma un’arte del confronto, una danza tra le idee che sprona la mente e il cuore a sfidare se stessi e gli altri. È una palestra dove le parole si allenano, i pensieri si affinano e le voci si fanno ponti tra mondi diversi. In questo dialogo serrato, ogni studente impara a costruire, smontare e ricostruire visioni del mondo, a cogliere la bellezza della diversità delle opinioni e a scoprire la forza della propria argomentazione.

Attraverso il Debate, il pensiero critico e creativo si fondono, le competenze cognitive si espandono, e si rafforzano legami sociali che insegnano il valore dell’ascolto e del rispetto. Le Avanguardie Educative hanno saputo cogliere l’anima del Debate, facendone un ponte tra tradizione e innovazione, tra il sapere di ieri e le sfide di domani. In ogni parola pronunciata, in ogni idea difesa, c’è un passo avanti verso la formazione di individui capaci di navigare con coraggio e consapevolezza nel mare in tempesta del mondo contemporaneo.

Il Debate è la prova che il vero dialogo non finisce mai, ma continua a crescere, a trasformarsi, come una fiamma che illumina la via verso un futuro fatto di idee, di confronto, di rispetto reciproco e di incredibili opportunità.

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