Open day, in quali casi i docenti devono partecipare e sono retribuiti?

I mesi di dicembre e gennaio sono cruciali per gli alunni e le loro famiglie per quanto riguarda le scelte da effettuare per il futuro: in molti prenderanno parte agli open day organizzati nelle scuole del territorio di appartenenza. I docenti non sono obbligati a partecipare a questi incontri particolari, che il più delle volte si svolgono in orario pomeridiano: in quali casi, però, il principio della volontarietà viene meno e gli insegnanti coinvolti possono essere pagati per il servizio extra svolto?
L’open day per far conoscere a studenti e famiglie la realtà delle scuole
È arrivato il momento per tutti gli studenti delle classi terminali di decidere in quale scuola inscriversi e come continuare il proprio percorso di studi: per questo ogni scuola organizza uno o più giornate di open day per dare la possibilità ad alunni e studenti di conoscere più da vicino la realtà scolastica che si potrebbe prospettare loro. In molti istituti, infatti, docenti e studenti frequentanti preparano varie attività laboratoriali e mini tour per far visitare gli spazi della scuola, promuoverne l’offerta formativa e far conoscere i vari indirizzi di studio presenti.
Quando la partecipazione è obbligatoria e in quali casi si è retribuiti?
La maggior parte dei giorni di open day, però, viene organizzata in momenti fuori dall’orario di servizio dei docenti, o durante le ore pomeridiane o il sabato e la domenica, quando la scuola è chiusa. Come abbiamo visto, gli insegnanti partecipano su base volontaria, sotto richiesta del DS che invita loro a presentare la propria disponibilità. Tali momenti, infatti, non sono previsti né tra le attività di insegnamento né tra le attività funzionali ad esso. L’obbligatorietà alla partecipazione scatta qualora il Collegio dei docenti delibera e verbalizza l’organizzazione dell’orientamento che la scuola intende effettuare: in questo caso le attività in questione rientrerebbero nel PTOF di istituto.
In genere, oltre alla funzione strumentale e, da quest’anno nelle scuole secondarie di secondo grado, ai docenti orientatori ad esserne coinvolti sono anche gli insegnanti con le classi di passaggio: questi ultimi possono ricevere un compenso forfettario per il servizio svolto se previsto nella contrattazione di istituto e deliberato ad inizio anno in sede collegiale. Funzione strumentale e docenti orientatori, invece, vengono retribuiti in base a quanto disposto dalla normativa in vigore e dalla contrattazione interna.
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