Concorso Religione Cattolica, confermato bando entro febbraio 2024: testo passa al CSPI

Nell’ultimo incontro tenutosi il 15 dicembre tra MIM e sindacati è stata confermata l’uscita del bando del concorso di Religione Cattolica entro febbraio 2024. La bozza del decreto ministeriale passa quindi al CSPI. Stiamo parlando della procedura straordinaria volta a stabilizzare i precari storici Irc. Il concorso sarà bandito a distanza di 20 anni dall’ultima procedura. Ricordiamo che le regole, dopo vari rinvii, sono state definite dal decreto PA bis, che ha introdotto anche la quota percentuale alle assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno realizzate con una quota del 70% per la procedura straordinaria, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avranno una quota che si fermerà al 30%. Di seguito i dettagli.

Concorso Religione Cattolica, le ultime notizie

I sindacati hanno posto alcune osservazioni e valutazioni sulla base di quanto presentato in precedenza dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Per la Cisl Scuola, è importante ridurre, nella prova orale metodologico/didattica, il punteggio massimo attribuito all’ambito relativo alle abilità di comprensione e produzione orale in lingua inglese (livello B2 QCER), e all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Inoltre, viene richiamata anche l’opportunità di modificare il testo del bando nella parte relativa alla composizione delle commissioni giudicatrici, riconoscendo per la nomina nelle stesse una corsia preferenziale per i docenti IRC di ruolo. Lo stesso sindacato ha invece espresso soddisfazione rispetto alla scelta di prevedere una durata massima complessiva di 30 minuti per la prova orale didattico-metodologica, così come per quella di procedere all’estrazione della traccia su cui si svolgerà l’esame 24 ore prima della prova. Positivo anche il peso considerevole attribuito alla valorizzazione dell’esperienza maturata, alla quale potranno essere assegnati fino a 100 dei 250 punti complessivamente previsti per la valutazione della procedura concorsuale.

Sul fronte Anief sono state esposte alcune richieste all’Amministrazione come ha dichiarato Chiara Cozzetto: “abbiamo chiesto all’amministrazione una particolare valorizzazione dell’esperienza acquisita con l’insegnamento: molti dei colleghi hanno infatti oltre vent’anni di servizio alle spalle e non è accettabile che il servizio svolto non sia adeguatamente valorizzato.” Daniela Rosano, presidente regionale Umbria, ha poi aggiunto: “In particolare dovrà essere valutato con un numero maggiore di punti ciascun anno di servizio e in generale il servizio deve avere maggior peso all’interno del punteggio totale. Inoltre, la valutazione del titolo B2 deve essere rimodulata in considerazione del fatto che si parla di colleghi con una formazione molto specifica. Dovrà anche essere riconosciuta nelle tabelle titoli la valutazione delle abilitazioni per il grado di scuola corrispondente e di eventuali specializzazioni oltre a servizio nelle scuole paritarie che fanno parte del sistema nazionale di istruzione.” Sempre per quanto riguarda le modifiche tecniche alla bozza del decreto, ha aggiunto Moira Pattuglia, referente nazionale Irc: “è importante anche che nelle griglie di valutazione debba avere più ‘peso’ la capacità espositiva propria del ruolo, rispetto alle competenze tecnologiche. Infine, tutti gli idonei che saranno inseriti nelle graduatorie devono permanervi fino all’esaurimento delle stesse”.

Le richieste di Fgu/Snadir

Stessa posizione è stata quella mantenuta da Fgu/Snadir, la quale ha ribadito le richieste già formulate nel precedente incontro in ministero ed ha riaffermato che occorre distinguere le esclusive competenze dell’Amministrazione (organico, individuazione degli aventi diritto all’assunzione e alla stipula del contrato di lavoro) rispetto a quelle dell’ordinario diocesano, che non possono essere assolutamente sovrapponibili: la verifica dell’idoneità rimane uno dei requisiti di accesso e di previo controllo per la stipula del contratto a tempo indeterminato che è di esclusiva competenza dell’USR.

La Fgu/Snadir – dice Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir e Presidente FGU – ha pure evidenziato che la procedura straordinaria (di cui all’art.1bis, comma 2 legge 159/2019), prevede una prova orale didattico-metodologica semplificata e nessuna altra prova aggiuntiva, tantomeno una di lingua inglese, palesemente del tutto estranea al percorso culturale per accedere all’insegnamento della religione cattolica”. Il ministero, su questo punto, ha spiegato che esiste un vincolo di legge che stabilisce la prova di inglese in tutti i concorsi pubblici e la Fgu/Snadir, assieme a tutte le OO.SS. presenti, ha chiesto che almeno si preveda una valutazione che incida molto limitatamente rispetto al punteggio finale (non più di 5 punti)”. “Per la prova didattico-metodologica – afferma ancora Orazio Ruscica – condividiamo pienamente che l’estrazione della traccia della prova orale avvenga (e sia portata a conoscenza del candidato nelle modalità che specificherà il bando) 24 ore prima dello svolgimento della prova medesima. È evidente, nell’esperienza scolastica di ognuno, che la lezione in classe non può essere disposta sul momento ma esige un congruo tempo di progettazione”. Lo stesso sindacato ha infine evidenziato che la valutazione del servizio deve avere un’incidenza determinante, trattandosi di insegnanti con un’esperienza storica. E sulla valutazione dei titoli ha anche sottolineato che, oltre a quelli ecclesiastici, va ricompreso il superamento del concorso del 2004.

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