I ragazzi difficili separiamoli dai bravi e mettiamoli in classi speciali, così “colmano le lacune”: tornano le classi ghetto in Illinois e non solo

Separare gli alunni a seconda delle loro caratteristiche e dei loro limiti è una visione di scuola retrograda. Del secolo scorso. Come si può pensare che in un contesto fatto di allievi “simili”, per interessi o dna, si possa puntare al potenziamento del ragazzo? La crescita culturale e umana, ce lo insegna la pedagogia, passa invece per l’interazione tra diversi. Pensavamo che dagli anni Settanta il concetto fosse diventato un “totem” per chi organizza la formazione giovanile. Ma evidentemente non è così, perchè c’è ancora chi ogni tanto torna a proporre classi ghetto o speciali, formate da ragazzi difficili o con problematiche varie di apprendimento.

Addirittura, apprendiamo da un’agenzia di stampa Ansa che una scuola superiore di Evanston, in Illinois, “ha attuato da alcuni anni un programma che consente agli studenti di frequentare classi separate per razza, ma non per razzismo, al contrario, per colmare le lacune

Related Articles