Percorsi abilitanti e diritto allo studio, quando gli atenei bandiranno i corsi sarà aperta una nuova finestra per chiedere le 150 ore?

In queste settimane gli uffici scolastici stanno pubblicando le graduatorie di coloro che potranno usufruire dei permessi studio. Lo scorso 15 novembre sono infatti scaduti i termini per la presentazione delle domande per la concessione dei permessi retribuiti per l’anno solare 2024, finalizzati a consentire la frequenza di corsi di studio nella misura massima di 150 ore individuali. Destinatari sono il personale docente, educativo, ATA e gli insegnanti di religione cattolica sia ad orario intero che in part-time, formalmente iscritti a corsi di studio (percorsi di laurea, diplomi, specializzazioni, qualifiche professionali, esami singoli o integrazione CFU, abilitazioni, master, titoli post-universitari…). Le tipologie dei corsi, la ripartizione delle ore tra frequenza/esami/studio libero e le priorità in base al quale vengono graduate le domande, sono delegate dal CCNL ai Contratti Collettivi Integrativi Regionali (CCIR) che regolano, altresì, le quote-massime assegnabili per consentire di soddisfare il maggior numero di richieste. Con riguardo ai nuovi percorsi abilitanti i docenti che intendono prendervi parte si chiedono se sarà aperta una nuova finestra temporale quando gli atenei bandiranno i corsi. Vediamo cosa sapere al riguardo.
Domanda 150 ore diritto allo studio: in molte regioni saranno riaperti i termini
Innanzitutto ricordiamo che i permessi accordabili riguardano una percentuale di beneficiari non superiore al 3% dell’organico in servizio a livello provinciale. In caso di trasferimento/assegnazione provvisoria da altra provincia l’interessato, cui sono stati già concessi i permessi, conserva la parte-oraria residua fino al 31 dicembre, senza che questo alteri il contingente disponibile nella nuova provincia. Per le operazioni di competenza, la modalità e la tempistica di inoltro delle domande, le ammissioni con riserva, occorre fare riferimento agli Uffici Scolastici Regionali e agli Ambiti territorialmente competenti, dove possono essere previste clausole più estensive per il personale a tempo determinato, ma anche scadenze diverse per consentire la trasmissione degli elenchi in tempo utile da parte delle istituzioni scolastiche.
In merito alla questione della richiesta delle 150 ore da parte di coloro che parteciperanno ai nuovi corsi abilitanti, appena saranno banditi dagli atenei, ha fatto chiarezza Manuela Pascarella (Flc Cgil), ospite al Question Time di Orizzonte Scuola in data odierna:
“In molte regioni sono stati siglati accordi tra le organizzazioni sindacali e gli Usr per la riapertura dei termini di presentazione della domanda per ottenere il beneficio delle 150 ore. Questi accordi sono stati chiesti dalle organizzazioni sindacali a causa della tempistica sfalsata dovuta ai ritardi del Governo nell’emanare il DPCM sui percorsi abilitanti, pubblicato in G.U il 25 settembre 2023 nonostante fosse atteso già nell’estate. Questo slittamento ha fatto sì che chi voleva frequentare i corsi non ha fatto a tempo a inviare la domanda entro il 15 novembre. E da qui la richiesta sindacale di riaprire i termini.”
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