L’abbraccio “educativo” che Ernesto Galli della Loggia non ha mai provato

Ernesto Galli della Loggia si scusa con un rattoppo peggio dello strappo. Invece di proporre più risorse e idee per migliorare la “competenza”, e più ore di sostegno per non abbandonare a se stessi i ragazzi diversamente abili, che lui continua a chiamare “disabili”, ribadisce, per quelli più gravi – sarebbe interessante sapere quali sono per lui i più gravi – una separazione da quelli che lui chiama “normali”.

Per questo, se mi è consentito, vorrei porgere una domanda, ma senza l’ironia del mio intervento precedente. E, con me, la porgono anche i miei alunni, i miei colleghi, la DS, il personale ATA e insomma tutti coloro che, secondo lei, vivono nella menzogna e nell’indulgenza.

Ha mai provato, professore, la gioia di abbracciare e di sentire l’abbraccio di un ragazzo diversamente abile “grave”? Ha mai provato la gioia di andargli incontro mentre dal fondo del corridoio della

Related Articles