Studiare aumenta l’aspettativa di vita, chi lascia gli studi per lavorare invecchia prima: i dati di una ricerca inglese
Per coloro che sperano presto di terminare i loro studi ed avventurarsi nel mondo del lavoro, tra sorprese ed opportunità, la scienza ha in serbo una triste notizia: trascorrere attivamente molti anni, giorno dopo giorno, tra i banchi, libri, lezioni a scuola aumenta l’aspettativa di vita dello studente.
A sostegno di ciò occorre comprendere, fino in fondo, le caratteristiche intellettive del cervello umano e della mente che ne consegue: l’assetto del pensiero, legato al coinvolgimento dello stesso nelle molteplici attività che scandiscono le nostre giornate di studio o lavorative – o entrambe – è tipicamente non razionale, ovvero legato ad una sequenza di input e codici che ne caratterizzano gli intercorsi logici, ma immersivo. Le cellule neuronali sono estremamente sensibili, specie per i più giovani, a nuove metodologie, forme di pensiero ed informazioni. Il cervello cambia forma, evolve e si allena sempre più: per coloro che lasciano gli studi
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