Musica alle elementari, la legge spezzata
L’Italia, lo sanno tutti, è la Patria del Bel Canto, proclamato recentemente dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Quindi, il canto, gli strumenti e la musica, insegnati da professionisti della materia, dovrebbero avere uno spazio didattico a partire dalle Scuole dell’Infanzia! Mi correggo: dagli Asili Nido! E invece, a conferma del malcostume italico detto delle “Nozze con i fichi secchi”, la coraggiosa Legge promulgata dal Ministro dei Neutrini dell’agonizzante ultimo Governo Berlusconi, quasi un “canto del cigno”, si presenta ancora oggi nelle vesti lacere di Legge “spezzata”. Il Decreto Ministeriale n. 8 del 31 gennaio 2011, che promuove le Attività Musicali alle Elementari, infatti, riguarda solo le classi terze, quarte e quinte, per cui le prime e le seconde risultano figlie di un “Pentagramma minore”.
Qualcuno, ormai, arriva a sostenere che il D.M. 8/2011 sia “scaduto”, quasi fosse uno yogurt. Più pragmaticamente, Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, dopo l’ultimo giro di bando