Stem, robe da maschi? In alcuni Paesi le ragazze sono più brave: i danni incalcolabili di schemi mentali duri a morire – Scienze per la Scuola
Nuovo appuntamento con la rubrica Scienze per la Scuola: oggi parliamo di Stem e stereotipi di genere.
Conclusa la settimana dedicata alle discipline STEM (4-11 febbraio), ci si pone da più parti la domanda su come siamo messi in Italia con il divario di genere nella cultura scientifica. La risposta non è incoraggiante. Siamo messi ancora male, a giudicare dai dati statistici disponibili. L’osservatorio sulle povertà educative “#conibambini”, in collaborazione con “Openpolis”, nel suo report dal titolo “Stem, una sfida per l’Italia”, ci dice, fra l’altro, che “a fronte di una media Ue di circa 21 laureati Stem ogni 1.000 giovani tra 20 e 29 anni, le laureate sono solo 14,9. Il dato dei maschi è quasi doppio: 27,9”. In Italia, le cose vanno perfino peggio: le laureate sono 13,3 ogni 1000 giovani.
Questo divario parte già in fase di orientamento: nei Paesi in cui si effettuano i testi OCSE-PISA, i 15enni
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