Anafora – Significato ed esempi da fare in classe

Anafora soloscuola

L’anafora è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di frasi, clausole o versi successivi. Questo dispositivo letterario è utilizzato per dare enfasi, creare ritmo e facilitare la memorizzazione di un concetto o di un’idea. L’anafora può essere impiegata in vari contesti, dalla poesia alla prosa, dai discorsi politici alle canzoni, contribuendo a costruire un effetto drammatico o a rafforzare un messaggio.

Esempi di Anafora

In Letteratura:

Uno degli esempi più noti di anafora nella letteratura italiana è tratto dal “Canto V” dell’Inferno di Dante Alighieri, dove l’anafora della parola “Amor” sottolinea la forza e la pervasività di questo sentimento:

“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
Amor, ch’a nullo amato amar perdona”

Questo uso ripetitivo di “Amor” all’inizio di ogni verso enfatizza la potenza e l’universalità dell’amore, centrale nella storia di Paolo e Francesca.

Nei Discorsi Politici:

Martin Luther King, nel suo celebre discorso “I Have a Dream”, fa uso dell’anafora per sottolineare la sua visione di uguaglianza e giustizia:

I have a dream that one day this nation will rise up…
I have a dream that my four little children will one day live in a nation…
I have a dream that one day every valley shall be exalted…

La ripetizione dell’espressione “I have a dream” all’inizio di successive frasi contribuisce a rendere il discorso memorabile e a enfatizzare la visione positiva e inclusiva del sogno americano.

Nella Musica:

Anche nella musica l’anafora trova spazio. Un esempio può essere trovato nella canzone “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan, dove la ripetizione della domanda “How many times” enfatizza l’urgenza e la rilevanza delle questioni sociali affrontate:

“How many roads must a man walk down
Before you call him a man?

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
…”

In Pubblicità:

L’anafora è utilizzata anche nel linguaggio pubblicitario per creare slogan memorabili. Ad esempio, la ripetizione di “Meno costi, più soddisfazioni” in diverse varianti enfatizza l’idea di vantaggio economico e di qualità del servizio o prodotto pubblicizzato.

L’anafora, quindi, è uno strumento potente per rafforzare messaggi, creare ritmo e suscitare emozioni nel lettore o nell’ascoltatore, trovando applicazione in una vasta gamma di contesti espressivi.

Scheda Didattica: “L’Anafora”

Target: Studenti della scuola primaria e media.

Obiettivi della Lezione:

  • Comprendere la definizione e il concetto di anafora.
  • Riconoscere l’uso dell’anafora in vari contesti letterari e del quotidiano.
  • Sviluppare la capacità di utilizzare l’anafora nelle proprie produzioni scritte per enfatizzare concetti o emozioni.

Attività Proposte:

  1. Introduzione Teorica:
    • Spiegare la definizione di anafora: “Un dispositivo retorico che consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di frasi o versi successivi.”
    • Esempi illustrativi: Presentare esempi di anafora da discorsi famosi, poesie o canzoni. Ad esempio, estratti da discorsi di Martin Luther King o brani di poesie di autori noti.
  2. Riconoscimento dell’Anafora:
    • Distribuire testi brevi o frasi dove l’anafora è presente e chiedere agli studenti di identificarla.
    • Discussione guidata sugli effetti che l’anafora produce sul testo (enfasi, coesione, ritmo).
  3. Creazione di Anafore:
    • Invitare gli studenti a scrivere brevi testi o poesie utilizzando l’anafora, partendo da temi semplici come amicizia, natura o emozioni.
    • Condivisione dei lavori in classe per discutere le diverse applicazioni dell’anafora.
  4. Attività di Gruppo:
    • Organizzare un gioco di ruolo dove gli studenti devono convincere i compagni su un argomento a scelta usando discorsi ricchi di anafore.
    • Riflessione collettiva sull’efficacia delle anafore utilizzate.

Riferimenti e Analogie:

  • Analogie con la Musica: Spiegare come l’anafora sia simile al ritornello in una canzone, entrambi creano risonanza e facilitano il ricordo.
  • Riferimenti Storici: Menzionare l’uso dell’anafora nei discorsi politici o nei testi sacri, evidenziando la sua potenza persuasiva e mnemonica.

Materiali e Risorse:

  • Testi e video contenenti esempi di anafora.
  • Fogli e penne per le attività di scrittura.
  • Lavagna o proiettore per mostrare esempi e spiegazioni.

Valutazione:

  • Osservazione dell’impegno e della partecipazione durante le attività in classe.
  • Valutazione dei testi prodotti dagli studenti per verificare la comprensione e l’applicazione corretta dell’anafora.

Note per il Docente:

  • Personalizza gli esempi e le attività in base all’età e agli interessi degli studenti.
  • Incoraggia la creatività e l’espressione personale, valorizzando ogni tentativo di utilizzo dell’anafora.
  • Usa feedback costruttivi per guidare gli studenti nel miglioramento delle loro abilità di scrittura.

Questa scheda didattica fornisce una struttura comprensiva per introdurre e approfondire il concetto di anafora, stimolando allo stesso tempo la creatività e la riflessione critica negli studenti.

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Anafora: definizione, significato ed esempi

La ripetizione è un principio molto potente. Pensate che quando siamo arrabbiati o ci infervoriamo riguardo a qualcosa, tendiamo a ripetere più volte gli stessi termini, come per sottolineare la nostra intenzione, il nostro desiderio di restare impressi.
Nelle mani dei poeti poi, la ripetizione è in grado di creare bellissime opere, capaci di restare impresse nella mente delle persone per generazioni. 
Stiamo parlando dell’anafora, una figura retorica che si basa proprio sulla ripetizione. Il termine anafora deriva dal greco antico, ἀναφορά che vuol dire: “ripresa”, da aná, “indietro” o “di nuovo”, e phéro, “io porto”.
Per individuare un’anafora tra le figure retoriche basta notare se all’interno della frase, o spesso anche all’inizio, vi è una ripetizione di una o più parole. L’anafora può infatti operare all’interno di più livelli: 
nelle parole o in intere frasi;nella dimensione sonora, ritmica, o anche visivo-spaziale; nella ripetizione di elementi grammaticali, forme sintattiche, elementi semantico-lessicali, strutture logiche, accenti ritmici e prosodici.
Per questo motivo si parla di una figura retorica multilivello e complessa che non mette in luce solo la dimensione linguistica, ma anche quella che riguarda anche strutture legate all’azione, al movimento e alla memorizzazione. 
Anafora: significato ed esempi pratici 
Forse, per comprendere una volta per tutte il significato dell’anafora, basta un esempio che renda tutto più chiaro, e si tratta del più classico esempio di anafora che esista e proviene direttamente dalla Divina Commedia di Dante, precisamente contenuta ne Inferno, canto III v 1-3: 
Per me si va nella città dolente,Per me si va nell’eterno dolore,Per me si va tra la perduta gente.
Lo scopo dell’anafora è che un segmento del discorso possa riprendere un segmento del discorso precedente per creare un legame sintattico. In gran parte, l’anafora può avere delle somiglianze con l’allitterazione.
Qui però la differenza è molto più profonda perché l’allitterazione gioca maggiormente sui suoni e sulle parti della parole, mentre l’anafora consiste nella ripetizione della parola o frase per intero. 
Di solito le figure retoriche con ripetizioni di suoni e parole, o anche strutture del discorso hanno una funzione particolare di affermazione del discorso e di rafforzamento della comunicazione. Quando si parla di un’anafora che riprende un’espressione precedente, si parla di “antecedente anaforico”, mentre con catafora si intende un’espressione che dipende dalla seguente e si parla di “conseguente anforico”.
La retorica ha fatto spesso uso dell’anafora proprio per sottolineare, per enfatizzare certi concetti. Spesso si usa l’anafora nelle preghiere e nei riti, non a caso anche i mantra sono una sorta di ripetizione anaforica. 
Una bellissima ed evocativa poesia in cui si utilizza l’anafora è La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio: 
piove sulle tamericisalmastre ed arse,piove sui piniscagliosi ed irtipiove su i mirtidivini
Sembra quasi che la pioggia stia bagnando le parole stesse, una pioggia che si può percepire, una pioggia intensa e fitta. L’anafora in questo caso rimanda proprio questa sensazione, una sensazione che è insieme anche una visione bellissima, come quando la pioggia cade così fitta da impedire la vista. 
Un esempio della potenza dell’anafora si riscontra anche nella poesia di Cecco Angiolieri, una poesia piena di rabbia e allo stesso tempo di gioia, che esprime tutta la bellezza insita nell’essere vivi e passionali: 
S’i’ fosse foco, ardere’ il mondo;s’i’ fosse vento, lo tempesterei;s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;s’i’ fosse Dio, mandereil en profondo;s’i’ fosse papa, serei allor giocondo,ché tutti ’ cristiani embrigarei;s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?a tutti mozzarei lo capo a tondo.S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:similemente faria da mi’ madre.S’i’ fosse Cecco com’i’ sono e fui,torrei le donne giovani e leggiadre:le vecchie e laide lasserei altrui.Cecco Angiolieri, S’i’ fosse foco
Non solo la poesia, anche la prosa fa largamente uso dell’anafora, ma così anche la musica e tanti testi di canzoni che utilizzano la ripresa del discorso tipica di questa figura retorica per organizzare i testi e creare ritornelli che il cervello memorizza facilmente.
In questi casi, l’anafora possiede anche un aspetto temporale, perché dilata il tempo e crea una forma di attesa nel lettore o nell’ascoltatore, attesa per qualcosa che accadrà di nuovo. 

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