Classe senza voti, un alunno: “Per i miei amici è la scuola dello scherzo, io mi sento fortunato”. Ma non tutti sono d’accordo
Una sezione prima di un liceo linguistico di Firenze, così come altre realtà in Italia, sta sperimentando, dall’inizio dell’anno scolastico, una didattica senza voti. Il Corriere della Sera ha intervistato alcuni alunni protagonisti della sperimentazione, tra entusiasti e detrattori.
C’è chi preferisce i voti
“I miei amici mi prendono in giro, dicono che frequento la scuola dello scherzo, ma io mi sento fortunato perché nella mia classe si è instaurato un clima di collaborazione e studio meglio”, ha detto un alunno. “Io preferisco i voti, mi fanno capire subito come sono andato a un’interrogazione, sono sintetici e più chiari”, ha fatto eco un altro.
“Io invece studio meglio – afferma una studentessa – è più divertente, con i compagni c’è uno scambio continuo e quando non so una cosa imparo anche da loro”. “I miei amici delle altre scuole – ha fatto notare un compagno – mi dicono: