Soft Skills e didattica laboratoriale: le risorse educative di un convitto pugliese tutt’altro che anacronistico

Chi lo ha detto che la scuola 2.0 è fatta di sola tecnologia, device e intelligenza artificiale? I ragazzi hanno bisogno di socializzazione e di apprendere in ambienti stimolanti, ma non necessariamente super tecnologici.

I convitti nazionali, gli educandati e i convitti annessi hanno molto da offrire agli allievi, alle allieve e alle loro famiglie. Sono luoghi di socializzazione, strutture di accoglienza, di residenzialità, ma soprattutto laboratori di apprendimento per le nuove generazioni e punto di riferimento per le famiglie e sostegno per la crescita dei loro figli.

Oggi si parla di soft skills hard skills, termini che riconducono alle abilità personali e a quelle legate alla formazione e all’esperienza, che si possono acquisire durante il percorso di crescita e permanenza nelle istituzioni educative. Non luoghi anacronistici, dunque, ma scuole idonee e complete nel fornire le giuste opportunità di crescita e acquisizione delle competenze richieste.

Il piano educativo al convitto “Bonghi” di Lucera

Sono molteplici le attività

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