Da Monti a Vestager, l’argine europeo agli appetiti di Big Tech
Quelli che dicono che “in Europa il vento è cambiato” e che l’istruttoria aperta dalla Commissione nei confronti di Apple, Google e Meta segna l’inizio di una nuova era, “la fine della pacchia” per la Silicon Valley, dovrebbero ricordare cosa accadde esattamente venti anni fa a Bruxelles. Era il 22 marzo 2004 e la Microsoft di Bill Gates veniva condannata ad una multa record per allora, 497 milioni di euro; a vincere quella lunga battaglia legale, che costrinse l’azienda americana a rilasciare una versione del suo sistema operativo senza aver pre-installato Windows Media Player, fu il Commissario alla Concorrenza Mario Monti che da allora per tutti divenne Super Mario. Questo per dire che il vento, per Big Tech, a Bruxelles è sempre stato freddino. Nella passata legislatura, per esempio, vennero approvate le stringenti norme per la protezione dei dati personali (GDPR) che finora hanno prodotto multe per oltre quattro miliardi
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