Modelli per adulti cadono in una trappola scandalosa: “Ci hanno ingannato come dei gangster di plastica”

Nel mondo digitale non è tutto oro ciò che luccica. Sì, stiamo parlando proprio del mondo degli influencer, dove truffe e inganni sono all’ordine del giorno! Ma non temete, ci sono modi per proteggersi.

Avete mai sentito parlare di false promesse fatte ai creator di contenuti? Immaginatevi da star del web, tra un selfie e un post, quando all’improvviso vi si presenta l’opportunità della vita: un contratto favoloso con una grande marca! Ma attenzione, potrebbe essere una truffa. La regola d’oro è: verifica sempre le fonti! E se vi promettono che potete pagare l’affitto di un attico con 10 minuti di lavoro, forse dovreste alzare un sopracciglio, non credete?

Truffe nel mondo dell’Influencer Marketing: come riconoscerle

Ma come distinguiamo un’offerta legittima da una truffa? A venirci in aiuto c’è la più grande agenzia di influencer del Regno Unito, la Rebel Agency, che ha messo a disposizione un “toolkit” per i suoi clienti, pieno di consigli utili per non cadere nelle trappole degli impostori. Pagina social troppo patinate, siti web con un’aria sospetta, record aziendali incerti: sono tutti segnali d’allarme da non sottovalutare!

Il CEO della Rebel Agency, l’astuto imprenditore digitale Jordan Smith, ci mette in guardia: attenzione ai falsi DJ e ai wannabe gangster che ostentano contanti e macchine sportive. E poi ci sono quelli che nascondono sotto la maschera di un incontro di lavoro intenzioni poco professionali. Ma grazie al toolkit, e alla collaborazione con specialisti del web, i nostri influencer possono dormire sonni tranquilli, protetti da un sistema difensivo a prova di truffa.

Il Lato Serio dell’Influencer Marketing: Protezione e Sicurezza

Non è tutto divertimento e giochi nel mondo scintillante dell’influencer marketing. La Rebel Agency prende molto sul serio la sicurezza dei suoi clienti, offrendo servizi di contabilità per strategie finanziarie a lungo termine, e protezione dai pericoli del web e del mondo reale. Con un servizio di bodyguard 24/7 per chi ne ha bisogno e una villa sotto sorveglianza, la sicurezza è di casa alla Rebel Agency.

Ma la Rebel Agency non si ferma qui: sta pensando di lanciare una campagna per una maggiore regolamentazione governativa nel settore. Perché, diciamocelo, questi content creator meritano di essere protetti come qualsiasi altro lavoratore. Creare contenuti è una carriera vera e propria, e chi meglio di un’agenzia seria e trasparente può difendere i propri talenti dai loschi figuri che si aggirano online?

Quindi, cari aspiranti influencer e navigatori del web, ricordate: il mondo digitale è un posto meraviglioso, ma è sempre meglio navigarlo con un pizzico di prudenza e un buon toolkit anti-truffa. Siete pronti a brillare sul web senza cadere in trappole scintillanti?

“La fiducia è un elemento fragile. Una volta che la fiducia viene violata, è quasi impossibile ripararla.” – Ernest Hemingway. La fiducia, in ogni ambito della vita, è la pietra angolare delle relazioni umane e più ancora in quelle professionali. Ma cosa accade quando questa fiducia viene tradita nel mondo scintillante ma pericoloso del content creation? Il recente allarme lanciato dalla Rebel Agency, la più grande agenzia di influencer del Regno Unito, suona come una sirena in una notte buia per i creatori di contenuti: attenti ai truffatori. Il toolkit messo a disposizione dei loro clienti è un faro nella nebbia, un tentativo di educare e proteggere chi, spesso giovane e vulnerabile, si affaccia in un settore dove l’immagine è tutto e l’inganno è dietro l’angolo. Le trappole sono molteplici, dai falsi manager agli incontri con loschi figuri che promettono fama e ricchezza in cambio di dati bancari o prestazioni indecorose. Questo grido d’allarme non è solo un servizio alla clientela, ma un monito per l’intera industria: è tempo di regolamentare, di proteggere chi crea, di perseguire i truffatori. Perché se è vero che la fiducia è fragile, è altrettanto vero che una volta infranta, le conseguenze possono essere devastanti.

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DigComp 3.0: cosa cambia per la scuola? Le novita’ essenziali rispetto alla versione precedente

Il framework DigComp è da anni il nostro punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo e la valutazione delle competenze digitali, sia per noi che per i nostri studenti. In un mondo tecnologico in continua evoluzione, è essenziale che anche i nostri strumenti di riferimento si aggiornino. Con la pubblicazione della nuova versione, DigComp 3.0, il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, in collaborazione con la Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione (DG EMPL), ci fornisce un quadro rinnovato e più potente. L’obiettivo di questo articolo è illustrare in modo chiaro e sintetico le principali e più sostanziali novità rispetto alla precedente versione 2.2, per aiutarvi a integrare questi cambiamenti nella vostra didattica quotidiana.

1. Un nuovo contesto: le priorità del DigComp 3.0

L’aggiornamento del framework non è un semplice restyling, ma una risposta diretta e necessaria alle recenti evoluzioni tecnologiche e alle nuove sfide sociali. Lo sviluppo del DigComp 3.0 è stato guidato da cinque temi prioritari, che riflettono le competenze oggi indispensabili per una cittadinanza digitale consapevole e attiva:

• Competenza sull’Intelligenza Artificiale (IA)

• Competenza sulla Cybersecurity

• Diritti, scelta e responsabilità

• Benessere negli ambienti digitali

• Competenza per affrontare la misinformazione e la disinformazione

Queste priorità non sono concetti astratti, ma risposte dirette a fenomeni che già osserviamo in classe: dalla curiosità degli studenti per ChatGPT alla necessità di guidarli nel riconoscere le fake news sui social media.

Inoltre, il DigComp 3.0 integra pienamente i valori della “Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale”, promuovendo una visione antropocentrica della trasformazione digitale, in cui la persona è sempre al centro.

2. Le principali novità strutturali: come leggere il nuovo framework

Sappiamo bene che ogni cambiamento in un framework di riferimento richiede un piccolo sforzo di adattamento. Fortunatamente, le modifiche strutturali del DigComp 3.0 sono state pensate proprio per rendere il nostro lavoro di progettazione più semplice e intuitivo. Le modifiche più significative non riguardano solo i contenuti, ma anche la struttura stessa del framework, rendendola più funzionale e pratica, specialmente per chi, come noi insegnanti, deve tradurla in percorsi di apprendimento.

2.1. Dai livelli di padronanza ai “Learning Outcomes”

Una delle innovazioni più importanti è l’introduzione dei risultati di apprendimento (“learning outcomes”). Questi sono definiti come “enunciati di ciò che un individuo conosce, comprende o è in grado di fare al termine di un processo di apprendimento”. Questo approccio trasforma il DigComp da un modello puramente descrittivo a uno strumento prescrittivo e pratico, che funge da “collante” tra il mondo della scuola e le competenze richieste dalla società e dal lavoro. Per noi docenti, i learning outcomes sono una guida diretta per sviluppare curricula, progettare attività didattiche e creare strumenti di valutazione efficaci e coerenti.

2.2. Meno livelli, più chiarezza: Da 8 a 4 livelli di padronanza

Per semplificare la lettura e l’applicazione, il DigComp 3.0 riduce il numero dei livelli di padronanza, passando dagli 8 livelli del DigComp 2.2 a 4 livelli principali, più chiari e distinti:

• Basic (Base)

• Intermediate (Intermedio)

• Advanced (Avanzato)

• Highly Advanced (Altamente avanzato)

Per garantire la continuità e la compatibilità con i sistemi di valutazione e certificazione esistenti, basati sulla precedente struttura, il nuovo framework fornisce una mappatura suggerita che correla i 4 nuovi livelli con gli 8 precedenti. Per un approfondimento, è possibile consultare la “Tabella A3” presente nell’Annex 1 del documento ufficiale DigComp 3.0.

3. Aggiornamenti nei contenuti: esempi concreti di cambiamento

Anche i descrittori di alcune competenze sono stati aggiornati per riflettere le nuove priorità e utilizzare una terminologia più attuale ed efficace. La tabella seguente mostra alcuni esempi significativi di cambiamento tra la versione 2.2 e la 3.0, spiegandone la motivazione.

Competenza in DigComp 2.2

Competenza in DigComp 3.0

Perché è cambiata?

2.5 Netiquette

2.5 Digital behaviour (Comportamento digitale)

La competenza è stata rinominata per riflettere una terminologia più aggiornata.

3.4 Programmazione

3.4 Computational thinking and programming (Pensiero computazionale e programmazione)

Il “pensiero computazionale” è stato aggiunto all’inizio del titolo in quanto è un aspetto rilevante della competenza digitale.

4.3 Proteggere la salute e il benessere

4.3 Supporting wellbeing (Supportare il benessere)

“Supportare” sostituisce “Proteggere” per trasmettere una prospettiva più equilibrata e ottimista (ma non ingenua). “Benessere” è inteso come inclusivo degli aspetti fisici, mentali e sociali, rendendo il termine “Salute” ridondante.

5.4 Individuare i divari di competenze digitali

5.4 Identifying and addressing digital competence needs (Individuare e rispondere ai bisogni di competenza digitale)

Identificare i bisogni non è sufficiente, bisogna anche affrontarli. “Bisogni” (“needs”) è preferito a “divari” (“gaps”) per trasmettere un senso di scelta e autonomia individuale.

4. L’Intelligenza Artificiale: da esempio a competenza trasversale

Mentre il DigComp 2.2 aveva introdotto alcuni esempi relativi all’Intelligenza Artificiale, la versione 3.0 adotta un approccio molto più profondo e sistematico. L’IA non è più un argomento a sé, ma è riconosciuta come una competenza trasversale che attraversa tutte le 21 competenze del framework. Questo non significa che ogni azione sia mediata dall’IA; il framework riconosce e valorizza quegli aspetti intrinsecamente umani — come la scelta etica, le preferenze personali o il giudizio situazionale — che rimangono al centro dell’agire competente.

Per guidare noi educatori, ogni descrittore è etichettato come “AI-explicit” se la competenza riguarda direttamente l’uso o la comprensione dell’IA (es. usare un chatbot), o “AI-implicit” se l’IA agisce come un contesto influente (es. valutare i risultati di un motore di ricerca personalizzati da un algoritmo). Questa distinzione ci aiuta a identificare con precisione dove e come affrontare il tema dell’IA nella nostra didattica.

Cosa significano queste novità per la didattica?

Per noi insegnanti, il DigComp 3.0 rappresenta un’evoluzione significativa. È un framework più moderno, più pratico e decisamente più allineato alle sfide che i nostri studenti affrontano e affronteranno. L’introduzione dei “learning outcomes” ci offre una base solida per la progettazione curricolare, mentre l’attenzione a temi come l’Intelligenza Artificiale, la cybersecurity e la lotta alla disinformazione ci fornisce le coordinate per educare cittadini digitali competenti e responsabili. Adottare DigComp 3.0 significa trasformare la nostra didattica da reattiva a proattiva, fornendo agli studenti non solo competenze, ma una vera e propria bussola per navigare con consapevolezza, creatività e senso critico in un futuro digitale che è già presente.

Emergenza Coronavirus COVID-19: notizie e provvedimenti

Ordinanza del 2 giugno 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

Ordinanza 29 maggio 2021 Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, le attività economiche e sociali devono svolgersi nel rispetto delle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, come definitivamente integrate e approvate dal Comitato tecnico scientifico, che costituiscono parte integrante della presente ordinanza

Ordinanza 21 maggio 2021 Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro.

Ordinanza 21 maggio 2021 Linee guida per la gestione in sicurezza di attivita’ educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l’emergenza COVID-19.

Ordinanza 21 maggio 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

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