Dispersione scolastica di studenti con bisogni educativi speciali, in Europa si ricorre a fondi straordinari
La crisi economica che attanaglia il settore scolastico non si ripercuote negativamente solo sull’organizzazione della didattica frontale, ma anche sui servizi a supporto alla comunità scolastica in stato di debolezza, che necessita di aiuto. Per questo occorrono fondi strutturati e disposti con maestria ed efficacia, spesso non disponibili o ridotti all’osso: per tali ragioni in Europa si predilige l’assunzione di docenti non qualificati e mal retribuiti. I fondi straordinari e strategici disposti a favore degli studenti DSA ed affetti di disabilità – in aumento di alcune migliaia l’anno – scarseggiano e ciò compromette la possibilità per questi studenti di frequentare attivamente le lezioni; in alcune aree d’Europa la dispersione scolastica è assai elevata per gli studenti DSA. Questi si rivolgono ad istitutori, scuole privati o alternativamente – e tristemente – rinunciano alla formazione compromettendo così il rispettivo futuro.
Il caso anglosassone: evoluzione continua VS fondi
L’offerta per bisogni educativi speciali
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