Rituale settimanale di Victoria Beckham per una pelle perfetta: meno di un’ora ed è magia!

La celebre Victoria Beckham ha deciso di aprirci le porte del suo mondo e svelarci i suoi segreti di bellezza. La skincare diventa un’arte e un must-have per la nostra Posh Spice.

Immaginatevi in un mondo dove la cura della pelle diventa un’arte e ogni segreto è un tesoro prezioso. Questo è il mondo di Victoria Beckham, dove essere sempre impeccabili è un obbligo. Ma non temete, non serve necessariamente essere una star per amarsi e coccolarsi. La nostra Posh Spice lo sa bene e, con un tocco di generosità e un pizzico di glamour, ha deciso di condividere con noi i suoi consigli per una pelle sempre perfetta. Nota: anche il guru della skincare, Scott McGlynn, ha dato il suo benestare a questi rituali. Pronti a prendere nota?

Immaginatevi in una domenica mattina, senza stress, solo voi, una maschera viso e la vostra musica preferita. Victoria ci insegna che dedicarsi un po’ di tempo è fondamentale. In un video molto popolare, ci mostra come dedica almeno 45 minuti alla sua maschera viso, che non solo purifica, ma nutre la pelle, lasciandola morbida e luminosa. E per rimuoverla? Non c’è di che preoccuparsi, Victoria ha la soluzione perfetta che non aggredisce la pelle ma la lascia fresca e idratata. E, sorpresa: ha creato una linea di prodotti tutta sua per ottenere il meglio.

Il segreto di Victoria Beckham per una pelle luminosa

Ma qui non finisce. Dopo la maschera, la nostra icona di stile si dedica a una doppia pulizia del viso, mattina e sera, usando prodotti della sua linea che promettono di trasformare la pelle. Prima un olio detergente che elimina ogni traccia di impurità, poi un gel con acido lattico che esfolia e rifinisce, donando un aspetto radioso e giovanile. E il prezzo? Beh, diciamo che la qualità ha il suo valore, ma chi non spenderebbe volentieri per sentirsi una star?

Ma non è tutto oro quello che luccica, vero? In questo caso sembra proprio di sì! Perché Victoria aggiunge alla sua routine un siero rassodante e lifting, e una crema idratante che promette una pelle rigenerata e setosa. E per finire in bellezza, mezz’ora sotto la sua lampada LED rossa per stimolare la pelle. Insomma, un vero e proprio trattamento da star!

Il benessere secondo Victoria Beckham: un approccio approvato dagli esperti

E cosa ne pensano gli esperti di questa routine di bellezza? Scott McGlynn, autorevole esperto di skincare con migliaia di follower, non ha potuto fare altro che elogiare la routine di Victoria. Con un post sui social ha incoraggiato tutti a dedicare del tempo a sé stessi, seguendo l’esempio di Posh Spice. E se lo dice lui, ci sarà un motivo, no? Ricordate, queste sono solo indicazioni e ognuno deve trovare la propria routine ideale. Ma una cosa è certa: dedicarsi un po’ di tempo è un lusso che tutti meritiamo.

Quindi, amiche e amici del web, che aspettate? Preparate maschere, sieri e creme e dedicatevi quel tempo prezioso che la vostra pelle (e il vostro spirito) meritano. E ricordatevi, come dice Victoria, “prendersi del tempo per sé stessi è così importante”. Ora scusate, ma è ora di mettere in pratica i consigli di Victoria Beckham.

Scoprire i segreti di bellezza delle celebrità è sempre affascinante, come quelli condivisi da Victoria Beckham. Prendersi cura di sé stessi è importante, anche se non siamo sotto i riflettori come lei! Cosa ne pensi di dedicare del tempo alla cura della tua pelle? Ti piace coccol

“Prendersi cura di sé è un atto di resistenza”, affermava il poeta Audre Lorde, ed è proprio questo il messaggio che Victoria Beckham sembra voler trasmettere con la condivisione dei suoi segreti di bellezza. La cura della pelle non è solo una pratica estetica, ma un vero e proprio rituale di benessere che riguarda l’individuo nella sua totalità. L’approvazione dell’esperto di skincare Scott McGlynn non fa che sottolineare come, al di là dei costi e dei prodotti di lusso, l’importante sia trovare il tempo per sé stessi, per rigenerarsi e prepararsi alle sfide quotidiane. In un mondo che corre veloce, dove la pressione di apparire al meglio è costante, la routine di bellezza diventa uno spazio personale di riflessione e cura, un lusso necessario che tutti dovrebbero potersi concedere, indipendentemente dallo status sociale.

Articoli Correlati

DigComp 3.0: cosa cambia per la scuola? Le novita’ essenziali rispetto alla versione precedente

Il framework DigComp è da anni il nostro punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo e la valutazione delle competenze digitali, sia per noi che per i nostri studenti. In un mondo tecnologico in continua evoluzione, è essenziale che anche i nostri strumenti di riferimento si aggiornino. Con la pubblicazione della nuova versione, DigComp 3.0, il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, in collaborazione con la Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione (DG EMPL), ci fornisce un quadro rinnovato e più potente. L’obiettivo di questo articolo è illustrare in modo chiaro e sintetico le principali e più sostanziali novità rispetto alla precedente versione 2.2, per aiutarvi a integrare questi cambiamenti nella vostra didattica quotidiana.

1. Un nuovo contesto: le priorità del DigComp 3.0

L’aggiornamento del framework non è un semplice restyling, ma una risposta diretta e necessaria alle recenti evoluzioni tecnologiche e alle nuove sfide sociali. Lo sviluppo del DigComp 3.0 è stato guidato da cinque temi prioritari, che riflettono le competenze oggi indispensabili per una cittadinanza digitale consapevole e attiva:

• Competenza sull’Intelligenza Artificiale (IA)

• Competenza sulla Cybersecurity

• Diritti, scelta e responsabilità

• Benessere negli ambienti digitali

• Competenza per affrontare la misinformazione e la disinformazione

Queste priorità non sono concetti astratti, ma risposte dirette a fenomeni che già osserviamo in classe: dalla curiosità degli studenti per ChatGPT alla necessità di guidarli nel riconoscere le fake news sui social media.

Inoltre, il DigComp 3.0 integra pienamente i valori della “Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale”, promuovendo una visione antropocentrica della trasformazione digitale, in cui la persona è sempre al centro.

2. Le principali novità strutturali: come leggere il nuovo framework

Sappiamo bene che ogni cambiamento in un framework di riferimento richiede un piccolo sforzo di adattamento. Fortunatamente, le modifiche strutturali del DigComp 3.0 sono state pensate proprio per rendere il nostro lavoro di progettazione più semplice e intuitivo. Le modifiche più significative non riguardano solo i contenuti, ma anche la struttura stessa del framework, rendendola più funzionale e pratica, specialmente per chi, come noi insegnanti, deve tradurla in percorsi di apprendimento.

2.1. Dai livelli di padronanza ai “Learning Outcomes”

Una delle innovazioni più importanti è l’introduzione dei risultati di apprendimento (“learning outcomes”). Questi sono definiti come “enunciati di ciò che un individuo conosce, comprende o è in grado di fare al termine di un processo di apprendimento”. Questo approccio trasforma il DigComp da un modello puramente descrittivo a uno strumento prescrittivo e pratico, che funge da “collante” tra il mondo della scuola e le competenze richieste dalla società e dal lavoro. Per noi docenti, i learning outcomes sono una guida diretta per sviluppare curricula, progettare attività didattiche e creare strumenti di valutazione efficaci e coerenti.

2.2. Meno livelli, più chiarezza: Da 8 a 4 livelli di padronanza

Per semplificare la lettura e l’applicazione, il DigComp 3.0 riduce il numero dei livelli di padronanza, passando dagli 8 livelli del DigComp 2.2 a 4 livelli principali, più chiari e distinti:

• Basic (Base)

• Intermediate (Intermedio)

• Advanced (Avanzato)

• Highly Advanced (Altamente avanzato)

Per garantire la continuità e la compatibilità con i sistemi di valutazione e certificazione esistenti, basati sulla precedente struttura, il nuovo framework fornisce una mappatura suggerita che correla i 4 nuovi livelli con gli 8 precedenti. Per un approfondimento, è possibile consultare la “Tabella A3” presente nell’Annex 1 del documento ufficiale DigComp 3.0.

3. Aggiornamenti nei contenuti: esempi concreti di cambiamento

Anche i descrittori di alcune competenze sono stati aggiornati per riflettere le nuove priorità e utilizzare una terminologia più attuale ed efficace. La tabella seguente mostra alcuni esempi significativi di cambiamento tra la versione 2.2 e la 3.0, spiegandone la motivazione.

Competenza in DigComp 2.2

Competenza in DigComp 3.0

Perché è cambiata?

2.5 Netiquette

2.5 Digital behaviour (Comportamento digitale)

La competenza è stata rinominata per riflettere una terminologia più aggiornata.

3.4 Programmazione

3.4 Computational thinking and programming (Pensiero computazionale e programmazione)

Il “pensiero computazionale” è stato aggiunto all’inizio del titolo in quanto è un aspetto rilevante della competenza digitale.

4.3 Proteggere la salute e il benessere

4.3 Supporting wellbeing (Supportare il benessere)

“Supportare” sostituisce “Proteggere” per trasmettere una prospettiva più equilibrata e ottimista (ma non ingenua). “Benessere” è inteso come inclusivo degli aspetti fisici, mentali e sociali, rendendo il termine “Salute” ridondante.

5.4 Individuare i divari di competenze digitali

5.4 Identifying and addressing digital competence needs (Individuare e rispondere ai bisogni di competenza digitale)

Identificare i bisogni non è sufficiente, bisogna anche affrontarli. “Bisogni” (“needs”) è preferito a “divari” (“gaps”) per trasmettere un senso di scelta e autonomia individuale.

4. L’Intelligenza Artificiale: da esempio a competenza trasversale

Mentre il DigComp 2.2 aveva introdotto alcuni esempi relativi all’Intelligenza Artificiale, la versione 3.0 adotta un approccio molto più profondo e sistematico. L’IA non è più un argomento a sé, ma è riconosciuta come una competenza trasversale che attraversa tutte le 21 competenze del framework. Questo non significa che ogni azione sia mediata dall’IA; il framework riconosce e valorizza quegli aspetti intrinsecamente umani — come la scelta etica, le preferenze personali o il giudizio situazionale — che rimangono al centro dell’agire competente.

Per guidare noi educatori, ogni descrittore è etichettato come “AI-explicit” se la competenza riguarda direttamente l’uso o la comprensione dell’IA (es. usare un chatbot), o “AI-implicit” se l’IA agisce come un contesto influente (es. valutare i risultati di un motore di ricerca personalizzati da un algoritmo). Questa distinzione ci aiuta a identificare con precisione dove e come affrontare il tema dell’IA nella nostra didattica.

Cosa significano queste novità per la didattica?

Per noi insegnanti, il DigComp 3.0 rappresenta un’evoluzione significativa. È un framework più moderno, più pratico e decisamente più allineato alle sfide che i nostri studenti affrontano e affronteranno. L’introduzione dei “learning outcomes” ci offre una base solida per la progettazione curricolare, mentre l’attenzione a temi come l’Intelligenza Artificiale, la cybersecurity e la lotta alla disinformazione ci fornisce le coordinate per educare cittadini digitali competenti e responsabili. Adottare DigComp 3.0 significa trasformare la nostra didattica da reattiva a proattiva, fornendo agli studenti non solo competenze, ma una vera e propria bussola per navigare con consapevolezza, creatività e senso critico in un futuro digitale che è già presente.

Esperta di bellezza delle star smaschera l’errore imperdonabile di Lindsay Lohan nella sua routine di bellezza

È mai possibile che anche le celebrità commettano errori di bellezza? Ebbene sì, e oggi scopriremo quali grazie a Scott McGlynn, il guru della pelle delle celebrità. Preparatevi a una rivelazione che potrebbe cambiare la vostra routine di bellezza!Oggi, amanti del gossip e del beauty, abbiamo una chicca per voi! Anche le star di Hollywood non sono immuni dagli errori di bellezza e quando capitano, esperti come Scott McGlynn sono pronti a correggerli. Scott non è solo un grande fan di Lindsay Lohan, ma è anche un fenomeno sui social, dove condivide consigli preziosi con i suoi 245.000 follower. E la nostra amata Lindsay, purtroppo, ha commesso un errore da principiante nella sua routine di bellezza. Ma non temete! Scott è qui per aiutarci a non cadere nello stesso errore.Cosa non fare nella cura della pelle secondo l’espertoUn video di Lindsay Lohan ha fatto il giro del web e ha messo in luce un piccolo, ma fondamentale errore. Lindsay, senza pensarci, stendeva la crema idratante sulle mani prima di applicarla sul viso, un gesto comune tra molti di noi. Tuttavia, secondo Scott, questo limita l’efficacia del prodotto. “Lindsay prende la crema idratante, la sfrega sul palmo delle mani che assorbe tutto il prodotto, e poi non ne rimane abbastanza per il viso. Non applicate la crema così!” avverte l’esperto.Le reazioni su Instagram non si sono fatte attendere, con molti utenti sorpresi da questo errore. “È vero, non si deve strofinare la crema idratante sulle mani,” ha commentato un utente. E per restare sempre aggiornati sulle ultime notizie di gossip e consigli di stile, ricordatevi di iscrivervi alle newsletter!Quando la skincare incontra i social mediaMa non è tutto, amanti della bellezza! Scott è sempre pronto a mettere in luce altre pratiche di bellezza potenzialmente dannose. Recentemente, è rimasto scioccato nel vedere un video in cui una donna utilizzava il bicarbonato di sodio nella sua routine di bellezza per ottenere una pelle luminosa e riflettente come il “vetro”. Un trucco curioso, ma che secondo l’esperto potrebbe non essere così innocuo come sembra. Ricordatevi sempre di informarvi e verificare le fonti prima di seguire qualsiasi consiglio di bellezza virale.Che siate fan sfegatati delle star o semplici curiosi in cerca di consigli per una pelle da red carpet, una cosa è certa: nel mondo della bellezza, ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da imparare. Siete pronti a dire addio agli errori di bellezza e a brillare come non mai? Condividete i vostri pensieri e le vostre esperienze, e non dimenticate di passare di qui per il vostro appuntamento quotidiano con il gossip più scintillante!”La bellezza è verità, la verità bellezza” – così scriveva John Keats, poeta dell’800, e la sua massima sembra riverberare ancora oggi nelle nostre ossessioni estetiche. Ma quando la ricerca della bellezza sfocia in errori e misconoscimenti, è dovere degli esperti intervenire, come ha fatto Scott McGlynn, il guru della pelle delle star, con Lindsay Lohan. Non basta seguire ciecamente i rituali di bellezza delle celebrità: è fondamentale comprendere la scienza che sta dietro ai prodotti che utilizziamo. L’errore di Lindsay, semplice ma significativo, ci insegna che anche le icone possono sbagliare. Ecco perché diventa essenziale educare il pubblico, non solo a non sprecare inutilmente prodotti preziosi, ma anche ad adottare pratiche corrette per prendersi cura della propria pelle. La verità è che la bellezza si costruisce su basi di conoscenza e consapevolezza, non solo su quelle di fama e apparenza.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000