Rosita Celentano beccata in dolce compagnia: le foto scatenano il gossip

Immergiamoci nelle vicende sentimentali della famiglia Celentano! Stiamo parlando di Rosita e Alessandra, due donne che stanno facendo battere il cuore di molti. Ma cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme!

La famiglia Celentano, un nome che ha fatto cantare e ballare l’Italia, torna a far parlare di sé. Oggi, il nostro interesse si rivolge a due donne di casa, Rosita e Alessandra Celentano. Ma cosa sta succedendo di così intrigante? Scopriamolo insieme!

Rosita, che quest’anno ha festeggiato il suo 59esimo compleanno, ha sempre vissuto la sua vita sentimentale lontano dai riflettori. Ma sembra che qualcosa stia cambiando. Come abbiamo scoperto di questi movimenti del cuore? Ovviamente su Instagram, il luogo dove nascono le novità! Con due foto che hanno fatto il giro del web, Rosita ha acceso i riflettori su un “vicino di casa” che sembra aver catturato la sua attenzione. L’uomo misterioso si chiama Jose e, nonostante il profilo privato, sappiamo che è seguito anche da Alessandra. Interessante, non credete?

Amori e segreti in casa Celentano: le foto che fanno sognare i fan

Ma non è tutto, cari lettori curiosi! La didascalia delle foto di Rosita è un vero e proprio indovinello: “Vedo lo stesso ‘orizzonte’ di Alessandra”. Non vogliamo certo fare i Sherlock Holmes, ma questo ci fa pensare: sarà possibile che anche Alessandra, la nota prof di danza classica del programma “Amici”, stia vivendo un momento d’amore? Ricordiamo che anche lei, in passato, ha parlato della sua vita privata, dichiarandosi single da tempo. Ma, come spesso accade, le cose possono cambiare in un attimo!

Recentemente, Alessandra è stata vista in compagnia di un uomo e questo ha scatenato un tornado di ipotesi e sospiri tra i fan. Noi siamo qui a raccontarvi i fatti, ma ricordate sempre di prendere le informazioni con le pinze e di verificare le fonti, perché alla fine potrebbero essere solo rumors. E noi, da buoni garantisti, non vogliamo certo dare per certo ciò che non è stato confermato!

Rosita e Alessandra Celentano: un nuovo inizio o semplice amicizia?

Allora, cosa ne pensate? Sarà davvero amore per le nostre Rosita e Alessandra o si tratta solo di una bella amicizia? Le foto e le coincidenze ci fanno sognare, ma non dimentichiamo che la vita privata delle persone è un giardino segreto che a volte ci piace immaginare, ma che sempre dobbiamo rispettare. Siamo sicuri che, se ci sarà qualcosa di più da sapere, Rosita e Alessandra non mancheranno di condividere con noi questi momenti di felicità.

Per ora, cari amanti del gossip, non ci resta che tenere gli occhi aperti e aspettare nuovi sviluppi. E ricordate: l’amore è sempre un po’ un mistero, ma è proprio questo che lo rende così affascinante, non trovate? Continuate a seguirci per non perdervi nessuno degli aggiornamenti sulle vicende amorose della famiglia Celentano!

In un mondo in cui la privacy è sempre più importante, è interessante notare come anche le persone famose debbano fare i conti con la curiosità del pubblico riguardo alla loro vita sentimentale. Le speculazioni sul presunto nuovo amore di Rosita Celentano sono un esempio di come i social media possano alimentare il gossip e le congetture. Tuttavia, è importante ricordare che dietro le immagini e le didascalie ci sono persone reali con sentimenti e privacy da rispettare.

“Amare significa mettere la nostra felicità nella felicità di un altro” – queste parole di Gottfried Wilhelm Leibniz potrebbero ben risuonare nel cuore di Rosita Celentano, che, a 59 anni, sembra aver ritrovato l’entusiasmo di un sentimento che forse aveva messo da parte. Le foto pubblicate su Instagram non sono solo immagini: sono finestre su un possibile nuovo inizio, su un orizzonte condiviso che potrebbe non essere solamente metaforico. La discrezione con cui Rosita e la cugina Alessandra gestiscono la loro vita privata è un monito in un’era di eccessiva esposizione mediatica: forse è giunto il momento di riscoprire l’importanza dell’intimità e del mistero, anche nell’era dei social network. In fondo, il gossip alimentato dalle loro parole e immagini è un piccolo promemoria che l’amore, a qualsiasi età, può bussare alla porta e regalare nuove prospettive, senza necessariamente svelare ogni dettaglio al mondo intero.

Continua la lettura su: https://scuola-blog.it/2024/04/02/rosita-celentano-beccata-in-dolce-compagnia-le-foto-scatenano-il-gossip/ Autore del post: Scuola Blog Fonte: https://www.scuola-blog.it/

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Materiale didattico per la scuola primariaSat, 18 Mar 2023 11:31:19 +0000it-IT
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3232Sistemi o Apparati? Differenza e classificazionehttps://www.maestravera.it/sistemi-apparati-corpo-umano/

Mon, 21 Sep 2020 15:43:15 +0000https://www.maestravera.it/?p=624Spesso parliamo di sistemi e di apparati come se fossero sinonimi, invece c’è una differenza tra i due termini che è bene chiarire presto ai ragazzi prima di iniziare ad affrontare i vari sistemi e apparati che formano il corpo umano. Ogni essere vivente è costituito da semplici unità viventi chiamate cellule. Gli organismi pluricellulari, […]L’articolo Sistemi o Apparati? Differenza e classificazione proviene da maestravera.it.
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Spesso parliamo di sistemi e di apparati come se fossero sinonimi, invece c’è una differenza tra i due termini che è bene chiarire presto ai ragazzi prima di iniziare ad affrontare i vari sistemi e apparati che formano il corpo umano.

Ogni essere vivente è costituito da semplici unità viventi chiamate cellule. Gli organismi pluricellulari, come l’uomo, sono formati da cellule specializzate ovvero da cellule che svolgono una specifica funzione.

In quarta avevamo già affrontato la cellula animale e vegetale, pertanto abbiamo potuto ripassarla e fare il passo successivo, ovvero chiarire che più cellule dello stesso tipo si uniscono e insieme formano i tessuti.

Nel corpo umano incontriamo varie tipologie di tessuti:

muscolareepitelialeosseonervoso…Per facilitare l’acquisizione della classificazione dei tessuti umani, ho fornito ai ragazzi questo schema riassuntivo.

Schema sui tessuti umaniIl passo successivo è stato comprendere che il corpo umano non è però fatto solo da tessuti e per i ragazzi è stato abbastanza evidente rispondere che è composto da ORGANI. Ne hanno citati molti.

A questo punto ho spiegato che i tessuti che si uniscono per svolgere una funzione specifica formano un organo:

cervellocuorestomaco…Compreso il meccanismo degli incastri, hanno intuito che nella distinzione tra apparato e sistema dovevano necessariamente essere coinvolti gli organi.

Hanno riflettuto sugli apparati che conoscono e li hanno cercati sul libro di testo, semplicemente sfogliando le pagine.

A questo punto è risultato evidente che più organi che contribuiscono a svolgere una funzione più complessa formano un apparato o un sistema, ma qual è la differenza?

La differenza è molto semplice:

Organi diversi che collaborano per uno scopo comune (è il caso dello stomaco e dell’intestino nell’apparato digerente), costituiscono un APPARATO.

Organi simili (come quelli del sistema nervoso), formati cioè da tessuti dello stesso tipo, costituiscono un SISTEMA.

Compresa la differenza tra APPARATI e SISTEMI li abbiamo classificati:

Sistemi

Sono sistemi:

Il sistema scheletrico: formato da cartilagini, ossa e articolazioni.Il sistema muscolare: costituito da muscoli volontari e involontari.Il sistema nervoso: formato da cellule chiamate NEURONIApparati

Sono apparati:

L’apparato digerente: formato da numerosi organi e alcune ghiandole.L’apparato respiratorio: formato dalle vie aeree superiori e inferiori.L’apparato circolatorio: costituito da cuore , vasi sanguigni e vasi linfatici.L’apparato escretore: costituito da reni e vie urinarie.L’apparato tegumentario: costituito da pelle , peli, capelli, unghie, ghiandole sudoripare e sebacee.L’apparato riproduttore: differente tra maschio e femmina.Sul quaderno abbiamo registrato la differenza tra sistemi e apparati e abbiamo iniziato a conoscere quali sistemi e apparati costituiscono il corpo umano.

Per ciascuno abbiamo fatto una piccola rappresentazione. Di seguito riporto un’immagine di riferimento.

Sistemi e ApparatiSe avete bisogno di uno schema chiaro per gli alunni DSA, vi suggerisco di visualizzare quello di Mappe per la Scuola.
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]] >Frazioni proprie, improprie apparenti, equivalentihttps://www.maestravera.it/frazioni-proprie-improprie-apparenti-equivalenti/

Wed, 18 Mar 2020 21:27:33 +0000https://www.maestravera.it/?p=538Lezione di matematica sulle frazioni proprie, improprie, apparenti, complementari e equivalenti. Definizioni, videolezione, schede e appunti.
L’articolo Frazioni proprie, improprie apparenti, equivalenti proviene da maestravera.it.
]] >Per fare un veloce ripasso delle frazioni per la mia quinta ho realizzato un video che riassume i concetti di frazione:

Propria e impropriaComplementareEquivalenteApparentePer rivedere il concetto di frazione, unità frazionaria e intero in questa pagina trovate dei materiali.

Ecco il video:

[embedded content]
Trovo che i mattoncini Lego siano stupendi per rappresentare le frazioni.

La conoscenza per i bambini passa attraverso le mani e maneggiare concretamente i concetti permette loro di interiorizzarli molto più facilmente. I mattoncini oltretutto piacciono molto ai ragazzi, per questo ho chiesto ai ragazzi di esercitarsi nel rappresentare le frazioni utilizzando le frazioni. In questo modo:

Frazione propria:

Indica UNA PARTE dell’intero.

Il numeratore è minore del denominatore e maggiore di ZERO.

Frazione impropria

Indica una quantità maggiore di un intero.

Il numeratore è maggiore del denominatore, ma non è un suo multiplo.

Frazione apparente

Indicano una quantità pari o multipla dell’intero.

Hanno il numeratore uguale o multiplo del denominatore.

QUi un’esercitazione sulle frazioni proprie, improprie e apparenti.

Frazioni equivalenti

Moltiplicando o dividendo il numeratore e il denominatore per lo stesso numero, si ottiene una frazione equivalente alla frazione data.

Per farlo si deve DIVIDERE il numeratore e il DENOMINATORE per un divisore comune.

2/6

Le frazioni equivalenti ci permettono di introdurre anche la semplificazione della frazione, poiché semplificare una frazione significa trasformarla in un’altra equivalente ma con termini minori.

la semplifico:

2 : 2 = 1

6 : 2 = 3

1/3

Frazioni complementari

Qui una scheda sulle frazioni complementari.
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]] >Frazioni: termini e unità frazionariahttps://www.maestravera.it/termini-frazione-unita-frazionaria/

Wed, 18 Mar 2020 16:00:36 +0000https://www.maestravera.it/?p=522Lezione di matematica per la scuola primaria sulle frazioni: concetto di frazione, intero, termini della frazione e unità frazionaria. Spiegazione e schede
L’articolo Frazioni: termini e unità frazionaria proviene da maestravera.it.
]] >Il primo passo nel mondo delle frazioni riguarda l’acquisizione chiara del concetto di INTERO e del suo CONTRARIO (non intero), prerequisito fondamentale per la comprensione dei termini della frazione e dell’unità frazionaria.

Un’attività molto semplice che non prevede preparazioni complesse è la piegatura di alcuni fogli di carta, vanno benissimo anche fogli di riciclo.

Si prende un foglio e lo si piega prima in due parti, poi in quattro, poi in otto, poi in sedici parti…

Si ragiona con i bambini sul fatto che il foglio costituisce un intero, perché è un foglio, ma lo abbiamo diviso in 2 parti UGUALI, o in 4 parti UGUALI, o in 8 e così via…

Io ho proposto anche piegature non uguali per permettere di capire la differenza tra la frazione e la non frazione.

Abbiamo raggruppato i fogli divisi in parti uguali in una scatola e i fogli divisi in parti diverse tra loro li abbiamo messi in un’altra scatola.

A questo punto ho introdotto la definizione di frazione ed ho spiegato che:

Parliamo di FRAZIONE quando un intero (un oggetto o una figura) è diviso in parti perfettamente uguali, infatti, quelle parti se sovrapposte coincidono.

Ora che abbiamo compreso in cosa consiste una frazione abbiamo attaccato sulla scatola dei fogli frazionati il cartellino FRAZIONI, mentre sull’altra scatola abbiamo scritto NON FRAZIONI.

Ciascuno ha poi piegato un foglio a proprio piacimento e lo ha riposto in un sacchetto. A turno i bambini hanno pescato dal sacchetto un foglio piegato e lo hanno riposto nella scatola adatta, a seconda che fosse o NON fosse una frazione.

Al termine di questa attività è stato possibile introdurre il termine “frazionare“, che significa dividere in parti uguali e non semplicemente dividere.

Unità Frazionaria e termini della frazione

Il passo successivo è avvicinare i bambini al concetto di unità frazionaria e ai termini della frazione.

Riprendiamo i nostri fogli divisi in parti uguali e per ciascun “pezzettino” comprendiamo quanto vale.

Conoscere e fare proprio il linguaggio delle frazioni è molto importante. Nella vita di tutti i giorni ai bambini sarà capitato di sentir parlare di “una bottiglia da tre quarti”, di “un quarto d’ora”, di “un terzo di strada”, ecc.

I bambini potranno capire che quelle espressioni si riferiscono a qualcosa di concreto e ne comprenderanno il significato.

Dobbiamo spiegare ai bambini che le frazioni si scrivono in un modo un po’ speciale. Le vedranno scritte come due numeri separati da una linea. Un numero sopra, una linea e un altro numero sotto, ovvero il numeratore che indica quante parti uguali consideriamo, mentre il denominatore indica in quante parti uguali è stato diviso il nostro intero.

Per spiegare meglio i termini della frazione e l’unità frazionaria, abbiamo rappresentato sul quaderno il Tricolore. Abbiamo disegnato un rettangolo diviso in 3 parti uguali e abbiamo colorato le singole parti con i colori della bandiera italiana e su ciascuna parte abbiamo scritto la frazione corrispondente:

È importante indicare ai bambini che ciascuna parte si può leggere UN TERZO o UNO FRATTO TRE, poiché la linea di frazione si legge fratto ed esprime una divisione.

È importante sottolineare che ciascuna parte dell’intero frazionato si chiama unità frazionaria.

A questo punto abbiamo provato ad utilizzare la terminologia specifica riflettendo sui colori della bandiera,che rappresentano le singole parti, mentre la bandiera corrisponde all’INTERO:

La parte VERDE corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).La parte BIANCA corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).La parte ROSSA corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).Il passo successivo è stato sommare le singole parti:

La parte verde e la parte bianca INSIEME costituiscono i DUE TERZI della bandiera.La parte rossa e la parte bianca INSIEME costituiscono i DUE TERZI della bandiera…Alla fine abbiamo concluso che tutte le parti colorate rappresentano TUTTA la bandiera, cioè l’INTERO.

Sul quaderno abbiamo registrato i termini della frazione in questo modo:

Per rinforzare l’acquisizione della terminologia ho proposto questa scheda Gianni e le frazioni tratta dalla guida di Gaia Edizioni “Laboratorio di matematica per lo sviluppo, il recupero e il potenziamento degli apprendimenti – II livello”.

Un’attività che piace molto ai bambini, che possono fare a casa come come compito, ma anche a scuola, per imparare in modo divertente, consiste nel rappresentare le frazioni con i mattoncini lego. Potranno manipolare i pezzetti, assemblarli per comporre un intero, frazionarli nelle singole parti, trovare, più avanti, frazioni equivalenti, complementari…

Potete proporre una frazione e chiedere loro di rappresentarla con i mattoncini, in questo modo:

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]] >Compito di realtà in cucinahttps://www.maestravera.it/compito-di-realta-equivalenze/

Mon, 16 Mar 2020 21:46:26 +0000https://www.maestravera.it/?p=509Compito di realtà per la classe quinta della scuola primaria: ricetta con quantità da trasformare in grammi e calcolo di quantità.
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]] >Equivalenze

In questi giorni di didattica a distanza stiamo ripassando le equivalenze e per mantenere viva l’attenzione ho pensato di proporre un compito di realtà alla mia classe quinta.

Ho dato ai ragazzi della mia quinta una ricetta per preparare 12 muffin ed ho chiesto loro di:

eseguire le equivalenze per trasformare tutti gli ingredienti in grammifare i calcoli per ricavare gli ingredienti necessari per preparare 7, 26, 45 e 2 muffin.Per i calcoli più difficili ho consentito l’uso della calcolatrice.

Ingredienti, equivalenze e calcoli devono essere trascritti sul quaderno.

Terminata la parte matematica ho chiesto ai ragazzi di scegliere quanti muffin preparare, di munirsi di bilancia e grembiule e preparare i muffin. Se fossimo stati a scuola me ne sarei fatta portare uno il giorno successivo. Siamo a casa e mi accontento di una foto.

Ecco la ricetta. QUI trovate il pdf da dare ai ragazzi.

INGREDIENTI

cacao amaro in polvere 70 g 

zucchero 3 hg 

latte intero a temperatura ambiente 0,18 kg 

bicarbonato 0,02 hg 

farina 3000 dg 

burro a temperatura ambiente 15000 cg 

uova a temperatura ambiente 0,220 kg 

lievito in polvere 0,6 dag

PROCEDIMENTO

(TESTO REGOLATIVO)

Per preparare i muffin al cioccolato cominciate versando nella tazza della planetaria il burro a pomata (cioè molto morbido) e lo zucchero. Azionate la frusta e lasciate mescolare per qualche minuto, fin quando non sarà diventato una crema morbida. Se non avete la planetaria potrete utilizzare le fruste elettriche oppure quella a mano. Poi unite le uova a temperatura ambiente e leggermente sbattute un po’ alla volta.

In questo modo il composto si amalgamerà alla perfezione, diventando una massa morbida ed omogenea. Nel frattempo sistemate un setaccio in un recipiente e versate la farina ed il cacao.

Poi il lievito per dolci ed il bicarbonato e setacciate. Un cucchiaio alla volta, inserite le polveri fin quando non saranno completamente assorbite.

L’impasto a questo punto sarà molto consistente quindi allegeritelo aggiungendo il latte a filo, sempre a temperatura ambiente. Sminuzzate il cioccolato al coltello, ottenendo dei pezzettini grandi circa 0,5 mm e aggiungeteli al composto.

Mescolate accuratamente con una spatola per inglobare il tutto e trasferite poi in un sac-à-poche senza bocchetta. Sistemate i pirottini in una leccarda da muffin e spremete circa 100 grammi di impasto così da ottenere 12 tortine.

Cuocete in forno preriscaldato ed in modalità statica a 180° per 28-30 minuti, facendo la prova stecchino per verificarne la cottura (per questi muffin si sconsiglia la cottura in forno ventilato poiché diventerebbero troppo asciutti!). Una volta pronti sfornateli e lasciateli raffreddare o se proprio non resistete, gustate i muffin al cioccolato ancora caldissimi.

(Ricetta di GialloZafferano.it)

“Designed by Tamaratorres / Freepik”I ragazzi si sono divertiti e mi hanno mandato foto incredibili dei muffin. Compito di realtà che la mia classe quinta ha molto apprezzato.
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]] >Sistema Scheletricohttps://www.maestravera.it/sistena-scheletrico/

Mon, 16 Mar 2020 16:26:48 +0000https://www.maestravera.it/?p=496Lezione, sul Sistema Scheletrico, con appunti, metodologia e verifica per la classe quinta della scuola primaria.
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]] >Il Sistema Scheletrico è stato il primo sistema che abbiamo affrontato.

Lo abbiamo fatto comprendendo che possiamo parlare di sistema poiché tutti i suoi componenti sono ossa.

Non tutte le ossa del corpo hanno la stessa forma ma tutte quante si somigliano poiché sono formate da cellule dello stesso tipo, pertanto possiamo parlare di SISTEMA SCHELETRICO.

Per prima cosa abbiamo osservato il nostro corpo, ciascuno ha provato a percepire le ossa al tatto e abbiamo provato a nominarle. Partendo dalla faccia abbiamo il cranio, la mascella e la madibola. Abbiamo trovato poi la clavicola e la scapola, le ossa delle braccia, le costole, la colonna vertebrale il bacino e le ossa delle gambe.

Le abbiamo nominate osservando il modellino che abbiamo in classe e facendoci aiutare dall’immagine con la relativa nomenclatura presente sul del libro di testo.

credit: Wikipedia Questo lavoro ci ha permesso di capire che:

TUTTE le ossa presenti nel nostro corpo formano lo scheletro.Le ossa possono essere raggruppate e distinte in tre gruppi: ossa del CAPOossa del TRONCO ossa degli ARTIFunzioni del Sistema Scheletrico

Abbiamo poi riflettuto sulle funzioni del sistema scheletrico, partendo da una domanda molto banale: come saremmo se non avessimo le ossa?

Le risposte sono state molto divertenti e hanno rivelato una grandissima immaginazione. Qualcuno ha ricordato un termine già visto in quarta: INVERTEBRATI e ciò ci ha permesso di capire che senza il sistema scheletrico saremmo degli invertebrati.

Lo scheletro, insieme ai muscoli, è ciò che SOSTIENE il nostro corpo e permette il MOVIMENTO.

Subito dopo, ragionandoci un po’, i ragazzi hanno capito che un’altra importante funzione è quella di proteggere alcuni organi vitali, come CUORE, POLMONI e CERVELLO.

Abbiamo così individuato le principali funzioni del sistema scheletrico:

SOSTEGNO del corpoMOVIMENTO (insieme ai muscoli)PROTEZIONE degli organi vitaliAbbiamo aggiunto che il Sistema Scheletrico ha anche le importanti funzioni di:

– PRODURRE cellule del sangue, grazie al midollo spinale che scorre nella colonna vertebrale.

– RISERVA di sali minerali, poiché le ossa sono formate anche da sali minerali.

Questa precisazione ci ha permesso di passare alla seconda domanda:

Da cosa sono formate le ossa?

Struttura delle ossaSul quaderno abbiamo provato a rappresentare la struttura delle ossa, nominando le varie parti.

Ci siamo soffermati, in particolare, sugli OSTEOBLASTI, la cui funzione è stata oggetto di numerose curiosità, perché abbiamo scoperto che permettono l’accrescimento delle ossa.

Gli osteoblasti ricostituiscono continuamente il tessuto osseo, mentre gli osteoclasti lo distruggono. O meglio, rimuovono continuamente il tessuto più vecchio. Quindi il tessuto osseo “più usato” viene rimosso dagli osteoclasti e sostituito da tessuto nuovo di zecca prodotto dagli osteoblasti.

A livello delle estremità delle ossa lunghe (epifisi) è presente, nella fase di crescita dell’individuo, un particolare tipo di cartilagine, chiamata cartilagine di accrescimento che verrà poi sostituita da tessuto osseo. Le ossa, infatti, non restano sempre della stessa dimensione ma crescono con noi.

Lo scheletro di un adulto è formato da 206 ossa ed esse sono formate da acqua, sali minerali e osseina.

A questo punto abbiamo preso delle ossa di pollo e un contenitore contenente dell’aceto. Abbiamo immerso le ossa nell’aceto e le abbiamo lasciate per qualche giorno.

Esperimento osseinaSuggerisco di utilizzare un contenitore con coperchio se non volete avere la classe pervasa dall’odore dell’aceto.

Questa esperienza ci ha permesso di osservare attentamente le ossa e ha stimolato la curiosità dei ragazzi.

Ci ha dato modo di comprendere che le ossa sono sono formate da qualcosa che le rende dure e da qualcosa che le rende morbide.

Prima di immergere le ossa nell’aceto abbiamo provato a spezzarle, senza riuscirci.

Dopo il trattamento con l’aceto siamo riusciti a piegarle e a spezzarle potendo così osservare il tessuto spugnoso.

Abbiamo pertanto dedotto, visto che l’aceto ha sciolto i sali minerali, che l’osseina rende le ossa elastiche ( quel qualcosa di morbido a cui prima non avevamo saputo dare un nome), mentre i sali minerali le rendono dure.

Abbiamo registrato sul quaderno quanto appreso, dopodiché abbiamo creato uno scheletro grandezza naturale, che ci accompagnerà nel viaggio alla scoperta del corpo umano e verrà arricchito, di volta in volta dei vari organi e tessuti.

Lo scheletro murale da stampare ed assemblare lo trovate QUI.

Le ossa e le articolazioni

Comprese le funzioni del Sistema Scheletrico, la composizione delle ossa e la suddivisione delle ossa del corpo, abbiamo operato un’ulteriore classificazione delle ossa distinguendole in:

ossa LUNGHE: ossa degli artiossa CORTE: vertebre, ossa delle mani…ossa PIATTE: ossa del cranio, del bacino…Abbiamo poi compreso che le ossa solo tra loro collegate e unite.

Sono collegate tra loro dalle articolazioni che possono essere mobili (come quelle del ginocchio o delle spalle che ci permettono movimenti ampi), semimobili (come le aricolazioni vertebrali che permettono movimenti limitati) o fisse (è il caso delle articolazioni del cranio, le quali non consentono alcun movimento).

Articolazioni e legamentiHo poi spiegato ai ragazzi che le ossa sono unite tra loro da fasci di fibre chiamati LEGAMENTI e ovviamente dai muscoli, i quali rivestono le ossa e contribuiscono a tenerle unite.

Per concludere ho fornito ai ragazzi lo schema riassuntivo di Mappe per la Scuola ed ho chiesto loro di articolare un discorso sul sistema scheletrico, spiegando:

Cos’è il Sistema Scheletrico?Quali sono le funzioni del Sistema Scheletrico?Da cosa è formato?Come sono formate le ossa?Che caratteristiche danno alle ossa l’osseina e i sali minerali?Come possono essere classificate le ossa dello scheletro e che funzioni anno?Cosa sono le articolazioni? Come possono essere?Verifica

QUI potete trovare la verifica sul sistema scheletrico.
L’articolo Sistema Scheletrico proviene da maestravera.it.
]] >Il Sistema Solarehttps://www.maestravera.it/il-sistema-solare/

Sun, 15 Mar 2020 23:12:44 +0000https://www.maestravera.it/?p=461Lezione sul sistema solare pensata per la classe quinta della scuola primaria Completa di video, schede, metodologia e spiegazioni sul sistema solare.
L’articolo Il Sistema Solare proviene da maestravera.it.
]] >Il Sistema Solare è uno dei miei argomenti preferiti del programma di quinta ed è sempre apprezzatissimo anche dai ragazzi. L’universo ha da sempre affascinato gli uomini e le donne di tutti i tempi e vale anche per i nostri ragazzi moderni.

Qualche anno fa con una quinta abbiamo scelto di partecipare all’evento di BergamoScienza e per quell’occasione abbiamo realizzato un laboratorio che ci è piaciuto molto e ci ha dato un sacco di soddisfazioni.

Questa esperienza mi ha permesso di produrre e raccogliere un bel po’ di materiale sul Sistema Solare. Ne raccolgo qui una parte che ho conservato.

Presentazione del Sistema Solare

Per introdurre l’argomento ai ragazzi, ho scritto una storia che vi allego. L’ho intitolata “Con il cielo negli occhi”. Mi piace sempre iniziare nuovi argomenti con dei testi o dei libri e in questo caso scrivere questo breve racconto è stato piacevole anche per me. La trovate QUI!

Per prima cosa ho fornito ai ragazzi una scheda informativa sul Sistema Solare, la potete trovare QUI che hanno letto a gruppi, quindi individualmente sul quaderno hanno lavorato con questa scheda (Scheda sul Sistema Solare).

Abbiamo visto il video di “Paxi e il Sistema Solare” realizzato dall’ESA. Ne trovate anche altri molto belli sul sito ESAkids (ha una sezione dedicata alla didattica).

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Carta d’identità dei pianeti

Quindi ho diviso la classe in 8 gruppi e ciascun gruppo ha approfondito un pianeta ed ha raccolto le informazioni per realizzare la carta d’identità di ciascun pianeta. Le informazioni sono state registrate sia sul quaderno sia su un cartellone.

La carta d’identità del pianeta ha lo scopo di:

Evidenziare gli aspetti ritenuti più importanti per ciascun pianeta Fornire gli indizi fondamentali per poter poi costruire i modelli tridimensionali dei pianeti Abbiamo pertanto inserito:

”DIMENSIONI” e “DISTANZE ” dei pianeti – per riflettere sul concetto che lo spazio è vuoto, ovvero che le dimensioni dei pianeti sono trascurabili rispetto alle distanze che li separano.“COLORE” e “SUPERFICIE” – per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali utili alla costruzione dei pianeti.“TEMPERATURA” – perché dal confronto tra i pianeti si dedurrà che la temperatura dipende: dalla vicinanza o lontananza dal Sole dall’ esposizione verso il Sole,dalla presenza o assenza dell’atmosfera.“ATMOSFERA”, le informazioni trovate ci faranno scoprire che può essere:uno scudo protettivo dalle radiazioni solari e dagli asteroidimolto densa a causa dei gas che la compongonoquasi inesistente per la troppa vicinanza al Sole (forte campo gravitazionale).“SATELLITI”, la presenza o l’assenza e la quantità di satelliti che ruotano intorno ad un pianeta, sono dovute alla forza d’attrazione gravitazionale del pianeta stesso e alla sua posizione rispetto al Sole.“CURIOSITA’”, spazio libero per qualsiasi approfondimento.

Carta d’Identità dei PianetiRiduzione in scala dei Pianeti

Un’attività che ha unito scienze e matematica è la riduzione in scala delle dimensioni dei pianeti e delle distanze.

Osservare le dimensioni dei pianeti e della loro distanza dal sole, ci ha permesso di imparare i grandi numeri. Abbiamo visto che l’astronomia è uno di quei campi dove i grandi numeri sono impiegati spessissimo.

Per ridurre i pianeti e le loro distanze abbiamo dovuto utilizzare due scale differenti. In matematica ne abbiamo approfittato per parlare dell’approssimazione e dell’arrotondamento, poiché chiaramente le nostre riduzioni in scala non sono perfette ma approssimative e arrotondate. Devo dire che questo lavoro molto concreto ha aiutato i ragazzi a comprendere il concetto senza troppa fatica.

Grazie a questa riduzione abbiamo realizzato questa riproduzione:

Pianeti in scala realisticaAnche il questo caso ci siamo agganciati alla matematica ed abbiamo affrontato la circonferenza. Per realizzare il cartamodello del sole abbiamo costruito un compasso con gesso e spago. Abbiamo quindi compreso che la circonferenza è 3 volte e un po’ il diametro.

Sul quaderno ci siamo esercitati con il compasso e abbiamo disegnato i pianeti:

Mercurio con un diametro di 0,5 cm, Venere 1,2 cm, la Terra 1,3 cm, Marte 0,7cm, Giove 14 cm, Saturno 12 cm, Urano e Nettuno 5 cm. Prima i ragazzi hanno dovuto calcolare il raggio per aprire il compasso alla giusta ampiezza.

Per la riduzione in scala delle distanze tra i pianeti abbiamo utilizzato una scala differente:

Una volta completi tutti i calcoli ci siamo muniti di un rotolo di carta, di un metro e di cartelli con i nomi dei pianeti e, dopo aver misurato e misurato, abbiamo osservato le distanze dei pianeti.

Ci siamo resi conto che i pianeti terrestri sono molto vicini tra di loro, mentre i pianeti gioviani sono molto distanti sia rispetto al Sole, sia tra di loro. Abbiamo anche osservato che tra Marte e Giove c’è uno spazio molto grande ed abbiamo ipotizzato che lì potesse anche starci un pianeta, infatti, documentandoci abbiamo scoperto che gli scienziati credono che la cintura asteroidale sia un pianeta che non è riuscito a formarsi. Probabilmente a causa delle forze contrapposte esercitate dal Sole e da Giove.

Riproduzione dei pianeti

I ragazzi, nei rispettivi gruppi, hanno realizzato i pianeti. La scala per la riproduzione dei pianeti l’ho fornita io:

RIPRODUZIONE DEI PIANETI IN SCALAChi sceglierà di cimentarsi in questa attività non potrà esimersi dal ricercare informazioni in merito a COLORE” e “SUPERFICIE”, per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali per la realizzazione del modellino.

A questo punto direi che se 

Diametri dei pianeti (1 m = 139.640 Km) per avere una scala coerente

Pianeti e diametri in cm per i modellini

Mercurio 3.5 cm

Venere 8.5 cm

Terra 9 cm

Marte 5 cm

Giove 100 cm

Saturno 83 cm

Urano 36 cm

Nettuno 35 cm

Per i Pianeti terrestri consiglio materiali duri, che richiamino la natura rocciosa di tali corpi.

Materiali suggeriti:

– palline di polistirolo di 3,5; 5; 9 centimetri 

– cartapesta per il rivestimento esterno.

Per Giove, come per gli altri Pianeti giganti, suggerisco materiali morbidi per riflettere la natura gassosa di questi corpi.

Materiali suggeriti:

palloni o simili del diametro di 95, 80 e 30 centimetri circaovatta sintetica per il rivestimento esterno.Per la coloritura i pianeti rocciosi possono essere colorati con le tempere, mentre quelli gassosi devono essere colorati con le bombolette.

Abbiamo riprodotto il Sistema Solare in diversi modi, anche utilizzando il cibo… ed è stato molto divertente!

Sistema Solare in cucinaIn questo video potete vedere un riassunto del lavoro fatto.

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Per concludere abbiamo parlato dei movimenti della Terra attorno al Sole e su se stessa.

Rotazione e rivoluzione dei pianeti

I ragazzi si sono avvicinati ai concetti di rotazione e di rivoluzione attraverso delle esperienze pratiche. Nel cortile della scuola abbiamo tracciato le orbite dei pianeti e i ragazzi prendendo il posto dei pianeti hanno rivoluzionato attorno al sole, rendendosi in questo modo conto che i pianeti gassosi, essendo più lontani hanno molta più strada da percorrere per fare un giro completo intorno al sole, mentre i pianeti terrestri hanno un’orbita molto più piccola, pertanto hanno meno strada da fare per compiere una rivoluzione completa attorno al sole.

Questa attività ci ha permesso di comprendere il motivo dell’alternarsi del giorno e della notte (rotazione) e delle stagioni (rivoluzione). Per chiarire meglio le idee ai ragazzi, ho fornito loro questa scheda sugli equinozi:

La luna e le fasi lunari

Come ultimo capitolo del Sistema Solare, abbiamo affrontato la Luna, il satellite della Terra.

Abbiamo visto il video di Paxi sulla Luna:

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Abbiamo costruito la “Scatola della luna” con una scatola delle scarpe. Qui potete trovare le istruzioni. Il risultato è davvero incredibile: sembra davvero di avere la luna in una scatola. Qualcuno l’ha realizzata anche a casa.

Abbiamo osservato le fasi lunari anche infilzando con un bastoncino di legno una palla di polistirolo e abbiamo osservato l’ombra del sole su di essa mentre simulavamo una rivoluzione attorno alla Terra.

Abbiamo quindi registrato sul quaderno che la Luna è il satellite della Terra, non ha luce propria, non ha atmosfera, non ha acqua se non sotto forma di ghiaccio ai poli.

Si è formata, probabilmente dalla collisione di un giovane pianeta con la Terra e da questa collisioni ha avuto origine la Luna.

Abbiamo registrato le fasi lunari sul quaderno con questa scheda:

Scheda per registrare le fasi lunari. Le alette, dopo aver tagliato il contorno, si piegano e sulla parte non disegnata si scrive il nome della fase solare corrispondente.Abbiamo anche registrato che la Luna compie tre movimenti:

attorno alla Terra – RIVOLUZIONEsu se stessa – ROTAZIONEattorno al Sole insieme alla Terra – TRASLAZIONEAllego un pdf sul Sole e sulla Luna che abbiamo letto in classe. Lo potete trovare QUI.

Questo laboratorio è stato caratterizzato dal divertimento pertanto non poteva mancare una riproduzione delle fasi lunari utilizzando i biscotti.

In questo video vedete le fasi lunari realizzate da me, ma lo abbiamo fatto anche in classe. I ragazzi hanno apprezzato molto.

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Per concludere allego una scheda di approfondimento e un glossario sul Sistema Solare.

Verifica

QUI una verifica sul Sistema Solare.
L’articolo Il Sistema Solare proviene da maestravera.it.
]] >Apparato Tegumentariohttps://www.maestravera.it/apparato-tegumentario/

Sat, 14 Mar 2020 16:46:19 +0000https://www.maestravera.it/?p=445Lezione di scienze, sull’apparato tegumentario, per la classe quinta della scuola primaria. Appunti e schede per una spiegazione completa.
L’articolo Apparato Tegumentario proviene da maestravera.it.
]] >Come primo argomento del corpo umano, dopo aver affrontato la cellula e la differenza tra tessuti, apparati e sistemi, ho scelto di affrontare la pelle perché è il rivestimento del corpo, la sua custodia. Una sorta di coperta che protegge i tessuti e gli organi che costituiscono il corpo umano.

Prendendo spunto dal libro della Erikson “Scienze facili per la classe quinta”, siamo partiti dall’analisi della parola TEGUMENTO.

I ragazzi non conoscevano il significato di questo termine, pertanto abbiamo ricercato la definizione, che riporto:

tegumento /tegu’mento/ s. m. [dal lat. tegumentum “copertura”]. – (biol.) [rivestimento di un intero organismo, animale o vegetale] ≈ epidermide, Ⓖ pelle, [di organismo vegetale] corteccia, [di organismo vegetale] scorza.Abbiamo così arricchito il nostro vocabolario con una parola nuova, che d’ora in poi utilizzeremo in modo corretto.

A questo punto siamo passati all’osservazione della pelle e alla scoperta degli elementi che la costituiscono.

I ragazzi hanno facilmente individuato i protagonisti dell’apparato tegumentario:

pellepeliunghiecapelliRagionandoci ancora un po’ hanno intuito che mancava ancora qualcosa:

ghiandole sebacee ghiandole sudoripareAbbiamo quindi capito che la pelle è il tessuto che riveste tutto il corpo umano e costituisce l’apparato tegumentario. È l’organo più esteso del corpo umano.

Ha diverse funzioni, tra cui proteggere il corpo, regolarne la temperatura e percepire stimoli termici, dolorifici e pressori (tattili).

La pelle è composta da più strati:

l’epidermide è lo strato esterno protettivo ed è costituita da più strati; il derma permette di percepire il calore e il dolore ed è ricco di vasi sanguigni; l’ipoderma è ricco di grasso corporeo e ha una funzione di isolamento, poiché funge da cuscinetto protettivo per i muscoli.Per semplificare il recupero delle informazioni abbiamo registrato sul quaderno quanto è emerso dalla conversazione .

Ecco gli appunti:

Quindi ho fornito loro questa scheda che ho preparato:

Per approfondire ulteriormente possiamo dare qualche informazione sugli strati dell’epidermide.

Gli strati dell’epidermide

Lo strato corneo è lo strato più superficiale dell’epidermide, è chiamato cute, ed è costituito da molti strati di cellule appiattite e disposte su più strati. Si possono considerare due porzioni: una più profonda e compatta in cui le cellule (corneociti) sono unite tra loro, ed uno superficiale in cui le cellule (dette squame cornee) tendono a staccarsi per desquamazione. La pelle è, infatti, un organo estremamente dinamico, poiché le sue cellule si rinnovano continuamente. Più sotto abbiamo lo strato lucido, che si trova solo nella cute spessa (palmo della mano e pianta dei piedi).Lo stato granuloso è l’ultimo strato di cellule vive.Lo stato spinoso è uno strato spesso, formato da cellule chiamate cheratinociti, che risalgono gradualmente verso la superficie.Lo strato basale è lo strato più profondo dell’epidermide ed è sostenuto da una membrana basale che lo separa dal derma sottostante.Per consolidare questi concetti, abbiamo costruito un supporto visivo utilizzando un modellino di carta della pelle. Per farlo abbiamo utilizzato questo modello trovato in rete:

Qui potete scaricare la versione in bianco e nero.

Curiosità: Perché la pelle degli uomini ha colori differenti?

Nel mondo il colore della pelle umana si distribuisce su una tavolozza dalle dalle molte sfumature e per arrivarci sono servite decine di migliaia di anni. Anche se il colore della pelle è diverso non sono diversi gli antenati. Abbiamo tutti la stessa origine evolutiva.La pelle più scura è vantaggiosa per chi vive nelle regioni molto soleggiate, come quelle attorno all’equatore, mentre quella più chiara è vantaggiosa per chi abita nelle regioni più fredde, meno esposte al sole e più vicine ai poli.Diversi milioni di anni fa, questa distinzione però non esisteva, perché gli ominidi come l’Australopiteco Lucy avevano la pelle ricoperta da peli molto estesi e non erano molto diversi dagli scimpanzé.

Quando l’uomo iniziò a cacciare assumendo un’andatura eretta, si spinse negli spazi aperti e soleggiati della savana. Questo fece in modo che si liberasse dei peli in eccesso. Ciò facilitò la sudorazione e la dispersione del calore.

Se l’intensità dei raggi che ci investono è determinata dalla posizione geografica in cui viviamo, la quantità di raggi che penetra nell’organismo dipende dalla concentrazione di melanina.La melanina è un pigmento marrone scuro che è presente in maggiori quantità nella pelle di chi vive a latitudini tropicali, perché protegge la pelle dai raggi solari, impedendo scottature.

Con il tempo, l’uomo si spostò verso nord e verso sud, muovendosi dall’equatore verso località più vicine ai poli. Ai poli il problema principale non era più contrastare i raggi UV dannosi, ma produrre abbastanza vitamina D, indispensabile per la salute delle ossa, nonostante la poca esposizione solare: bisognava permettere che una certa quantità di raggi solari fosse assorbita dalla pelle (e quindi, occorreva meno melanina, che è un “filtro solare” naturale). Nelle regioni più settentrionali, la pelle è perciò divenuta più chiara.

Grazie a questi meccanismi, diverse popolazioni, a diverse latitudini e in diversi momenti storici hanno sviluppato diversi colori della pelle. Una differenza solo superficiale e nata dalle stesse, universali esigenze di adattamento.

Tratto da: “FocusJunior.it > Scienza > Curiosità scientifiche > Perché abbiamo il colore della pelle diverso?”

Per concludere l’argomento ho fornito lo schema preso dal sito mappe per la scuola ed ho chiesto ai ragazzi di formulare un discorso di qualche minuto sull’apparato tegumentario. Per facilitare il compito ho assegnato alcune “domande guida” per permettere loro di focalizzare i punti salienti da evidenziare:

Cosa significa tegumento?Da quali elementi è costituito l’apparato tegumentario?Quali sono le funzioni della pelle?Da quali strati è costituita la pelle? Quali funzioni svolgono?Queste domande possono essere poi proposte come interrogazione scritta.

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]] >Apparato Circolatoriohttps://www.maestravera.it/apparato-circolatorio/

Sat, 14 Mar 2020 13:57:22 +0000https://www.maestravera.it/?p=421Lezione di scienze per la classe quinta della scuola primaria sull’apparato circolatorio
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]] >Ho dovuto affrontare l’apparato circolatorio nella mia classe quinta della scuola primaria, nel periodo di sospensione delle attività didattiche, quindi lo abbiamo trattato a distanza per l’emergenza coronavirus.

In classe lo avevamo solo introdotto e non volevo che continuassero a studiarlo solo dal libro, per questo ho preparato una videolezione per arrivare agli alunni nel modo più efficace nonostante la distanza.

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]] >“Uno” di Isabella Pagliahttps://www.maestravera.it/letture-per-la-classe-prima-primaria-uno-di-isabella-paglia/

Thu, 18 Apr 2019 20:36:06 +0000https://www.maestravera.it/?p=398“Uno” è un libro per bambini di classe prima, scritto da Isabella Paglia e illustrato da Andrea Scoppetta. Lettura pensata per lettori alle prime armi, è scritto interamente in maiuscolo, presenta numerosi spunti di riflessione perché porta all’attenzione di grandi e piccini il tema della diversità, dell’accettazione dell’altro e del rispetto. Il protagonista è un […]
L’articolo “Uno” di Isabella Paglia proviene da maestravera.it.
]] >“Uno” è un libro per bambini di classe prima, scritto da Isabella Paglia e illustrato da Andrea Scoppetta.

Lettura pensata per lettori alle prime armi, è scritto interamente in maiuscolo, presenta numerosi spunti di riflessione perché porta all’attenzione di grandi e piccini il tema della diversità, dell’accettazione dell’altro e del rispetto.

Il protagonista è un simpatico extraterrestre la cui astronave atterra sulla Terra a causa di un guasto.

Unico sopravvissuto della sua specie, Uno inizia a vivere sulla Terra ma immergersi nella società, giocare coi bambini, farsi accettare, gli risulta estremamente complicato e resta solo per così tanto tempo che non ricorda più il suo vero nome e finisce per chiamare se stesso “Uno”.

Uno veste con abiti sgargianti e fa grossi sorrisi di tutti i colori, senza  però riuscire a fare amicizia, così ogni giorno torna alla sua astronave tutto solo.

Una notte un’altra astronave atterra vicino alla sua e una creatura bizzarra, che dice di chiamarsi “Qualcuno”, bussa alla sua porta chiedendo aiuto.

“Qualcuno” è molto diverso da “Uno” e inizialmente lui ne è spaventato, perciò non lo fa entrare, ma dopo qualche esitazione ripensa al freddo che sente dentro ogni volta che lo evitano ed accoglie Qualcuno nella sua casa.

Da quel momento inizia una bella amicizia tra Uno e Qualcuno, un’amicizia stravagante, colorata, divertente, ma soprattutto contagiosa!

Finalmente anche tutti gli altri comprendono che non è necessario essere uguali per essere amici e nessuno, da quel momento, ha più paura di fare cose diverse.

Isabella Paglia ci presenta la diversità e il cambiamento per quello che è, ovvero un’occasione di crescita e di rinnovamento. La diversità spaventa perché ci costringe a rimetterci in discussione, ma accettare gli altri, accogliendone le diversità come qualcosa di positivo è l’unico mezzo che abbiamo per crescere.

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Lettura consigliatissima!!!
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Come avere tanti like su Instagram: strategie efficaci per il successo

Sei stanco di pubblicare foto e video su Instagram e di vedere solo un numero irrisorio di like in cambio?

Sei stanco di pubblicare foto e video su Instagram e di vedere solo un numero irrisorio di like in cambio? Sì, capisco, può essere frustrante. Ma non temere, questo articolo è una vera e propria guida strategica per aiutarti a migliorare il numero di like su Instagram.

Cominciamo con alcune considerazioni di base. Instagram non è solo un social network per condividere scatti del tuo pranzo o del tuo gatto. È una piattaforma sofisticata, diffusa in tutto il mondo, con un algoritmo che, se compreso e sfruttato, può rendere i tuoi contenuti visibili a centinaia, se non migliaia, di utenti.

L’obiettivo? Massimizzare l’engagement del tuo profilo, che in termini meno tecnici significa far interagire la gente con i tuoi post, foto, video ecc. E si sa, “content is king”: la qualità del tuo contenuto influenzerà direttamente il numero e la qualità dei like.

Però, fermiamoci un attimo. Non pensare che sia tutto rose e fiori. Riuscire a emergere in una comunità virtuale così vasta richiede strategia, dedizione, e un pizzico di fortuna. Ma con i consigli giusti, un po’ di trucchi e una buona dose di perseveranza, la strada verso il successo nel mondo di Instagram è meno tortuosa di quanto pensi.

 L’Importanza dei Like su Instagram

Quando parliamo di Instagram, la prima cosa che ci viene in mente sono i like, vero? Ma quali sono le ragioni dietro questo culto del “mi piace”? In primo luogo, il numero di like serve come un indicatore di qualità e popolarità del contenuto. Avere molti like su un post può significare che il tuo contenuto ha qualcosa di speciale che attira l’attenzione.

Ma non è tutto: i like influenzano, in modo diretto, anche l’ algoritmo di Instagram. Più like ricevi, maggiore è la probabilità che i video e le foto del tuo post siano mostrati su altri feed, aumentando così la visibilità generale del tuo account. Questo diventa un ciclo virtuoso: più like portano a più visibilità, che a sua volta porta a… indovina un po’? Ancora più like.

Tuttavia, la quantità non dovrebbe essere l’unico obiettivo. Cercare disperatamente di ottenere like potrebbe portarti a compromettere la qualità del contenuto. Ricorda, su Instagram come nella vita, è sempre meglio la classe alla massa.

Al di là dei Like: L’Importanza dell’Engagement

I like sono fantastici, ma se stai cercando di costruire un brand o una presenza significativa del tuo account su Instagram, c’è un altro termine che dovresti imparare a conoscere bene: engagement. L’engagement è fondamentalmente l’interazione tra il tuo profilo e i tuoi follower. Include like, commenti, condivisioni e altre metriche che indicano quanto gli utenti siano coinvolti con il tuo contenuto.

Certo, avere un mare di like è come una pacca sulla spalla da parte di Internet, ma un elevato livello di engagement dimostra che il tuo contenuto non solo attrae l’attenzione degli utenti, ma stimola anche conversazioni e azioni. E per la cronaca, Instagram nota tutto ciò. Un alto tasso di engagement segnala all’algoritmo che il tuo contenuto è di alta qualità, aumentando la probabilità che la tua foto venga mostrata in cima ai feed e nelle ricerche.

Secondo uno studio di Mention l’engagement medio per post su Instagram è dell’1.22%. Se riesci a superare questa media, sei sulla buona strada per ottenere non solo like ma un pubblico sinceramente interessato.

Ecco un suggerimento rapido: rispondere ai commenti sul tuo post può aumentare il tuo tasso di engagement. Quindi non snobbare quei commenti; considerali come una miniera d’oro di potenziale engagement!

Strategie per Aumentare i Like 

Se hai passato del tempo su Instagram, sai che ottenere like e aumentare l’engagement non è semplicemente una questione di postare una foto o un video carino, applicare un paio di trucchi e aspettare che la magia avvenga. Esistono strategie ben precise che possono aiutarti a massimizzare il numero di like sulle tue foto o contenuti Instagram. E sì, stiamo parlando di qualcosa di più sofisticato del vecchio trucco “foto di tramonto + citazione ispirazionale”.

Collaborazioni e Influencer Marketing

Collaborare con altri utenti o influencer nel tuo campo può essere una strategia vincente. Ti permette di raggiungere un pubblico di utenti più ampio e di aumentare la visibilità del tuo profilo. E come un bonus, ti offre contenuti di alta qualità da condividere.

L’Opzione dell’Acquisto di Like

Un’altra strategia, molto molto efficace, è quella di comprare like su Instagram. Facendo un investimento davvero minimo e alla portata di tutti si possono accelerare notevolemtne i tempi, in termini di engagement sul proprio profilo. Tuttavia, questa strategia ha una criticità che riguarda soprattutto il provider che si sceglie. La scelta del provider è di cruciale importanza, poiché affidandosi a un sito improvvisato e poco professionale si rischia, non solo di sprecare dei soldi, ma addirittura di danneggiare la reputazione del proprio account. Tuttavia, esistono servizi legittimi che ti permettono di acquistare like di qualità in modo sicuro ed etico.

  Miglior sito per comprare like Instagram

Il più rinomato: Followerius. Questo portale gode di una reputazione stellare e rappresenta una scelta affidabile per l’acquisto di like Instagram.

Scelto dai professionisti del settore: SocialBoss. Conosciuto per la sua alta qualità e flessibilità, è il sito a cui si rivolgono frequentemente marchi e agenzie specializzate in web marketing.

Di tendenza: ViralGrowing. Questo sito è particolarmente popolare tra i millennial e le startup grazie alla sua ottima qualità e tariffe competitive.

Followerius

Followerius è noto come il portale più affidabile per l’acquisto di follower Instagram. Le sue offerte si fanno notare per l’elevata qualità e vanno oltre la semplice vendita di like, includendo follower, condivisioni e altre forme di interazione tipiche sei social. In pratica, è un servizio one-stop per le tue necessità di marketing online. Oltre a servizi per i social network più conosciuti, offre anche prodotti rivolti a piattaforme di nicchia, permettendo un targeting preciso nelle tue campagne di marketing. Gli aspetti relativi alla privacy e alla sicurezza sono gestiti con estrema attenzione, e l’azienda aderisce ai più alti standard di sicurezza e trasparenza. Inoltre, c’è una garanzia di 30 giorni su ogni servizio offerto. 

Il miglior sito dove comprare like instagram.

SocialBoss

SocialBoss è un altro eccellente provider dove poter acquistare like Instagram, è molto popolare tra gli esperti del settore della pubblicità online. Il sito offre una vasta gamma di servizi per vari social media, con opzioni modulari che permettono una strategia personalizzata per ogni tipo di utente, sia aziendale che individuale. Il servizio prevede una consegna rapida dei follower, con l’opzione di dilazionarla per simulare una crescita organica. Entrambi gli aspetti della sicurezza e della privacy sono rigorosamente garantiti, e il supporto clienti è di altissimo livello.

ViralGrowing

ViralGrowing è un servizio affidabile con una presenza ben consolidata nel mercato europeo. È un nome riconosciuto in Italia e sebbeno abbia un catalogo meno fornito rispetto ai primi due, i suoi prezzi concorrenziali, a fronte di servizi di alta qualità, lo rendono molto amato dalle start up. Il supporto clienti è altamente qualificato e personalizzato, inoltre, le opzioni di pagamento sono numerose e sicure. La sicurezza e la privacy sono, come sempre, al primo posto nella lista delle priorità dell’azienda.

Utilizzo Responsabile dell’Acquisto di Like e come comprare like su Instagram

Se scegli di percorrere questa strada, fai attenzione a rivolgerti a uno dei siti che ti abbiamo suggerito. La scelta sbagliata potrebbe penalizzare il tuo account e vanificare tutto il duro lavoro svolto finora. Inoltre, quando si comprano like o altre interazioni tipiche del mondo social bisogna farlo in modo credibile. Sarebbe a dire che un account le cui foto hanno più like rispetto al numero di follower è davvero molto sospetto. U o dei trucchi più utlizzati è quello di comprare diversi pacchetti che comprendano Follower, like, condivisioni, commenti e così via.

Analisi delle Statistiche

Conoscere le statistiche della tua pagina è fondamentale per capire cosa funziona e cosa no. Instagram offre strumenti di analisi incorporati che ti permettono di monitorare vari aspetti come la visibilità, l’engagement e, ovviamente, il numero di like. Per ottenere risultati migliori, è consigliabile utilizzare queste informazioni per affinare la tua strategia di contenuto e interazione con la community.

Instagram fornisce dati come le visualizzazioni del profilo, il tempo di permanenza sul post, e le percentuali di coinvolgimento con i follower e gli utenti. Ecco qualche dato interessante: secondo una ricerca di HubSpot, i post con almeno un hashtag ottengono il 12.6% in più di engagement rispetto a quelli senza (fonte: HubSpot).

Vale la pena di dedicare del tempo a esaminare questi dati, interpretarli e adattare la tua strategia di conseguenza. Non puoi migliorare ciò che non misuri.

Creare Contenuti di Qualità

Non c’è nulla di più efficace, per guadagnare like su Instagram, che la qualità dei tuoi contenuti. L’obiettivo è dare agli utenti qualcosa di valore, che sia visivamente accattivante o informativo.

Prima di tutto, pensa alla risoluzione delle tue foto e video. Immagini di alta qualità attraggono più attenzione e, di conseguenza, più like.

Inoltre, la coerenza nel tema e nel tono aiuta a creare un profilo più coeso e attraente.

Infine, le didascalie sono la ciliegina sulla torta; una buona didascalia può dare contesto, aggiungere un tocco di umorismo e persino spingere il tuo post a diventare virale.

Una cosa da tenere in mente: non tutti i contenuti di alta qualità devono essere prodotti professionalmente. A volte, una semplice foto scattata in modo genuino può essere più efficace di una produzione elaborata nel mondo di Instagram. Quindi, fai tesoro di questo consiglio: la perfezione non è sempre la chiave del successo, ma l’autenticità sì.

Un interessante dato da considerare: Secondo Forbes, i post che utilizzano effetti di modifica avanzati ricevono il 45% in più di interazioni rispetto a quelli non modificati.

Come la produzione di contenuti di alta qualità può influire sui like

Non puoi sperare di ottenere centinaia di like su Instagram se i tuoi contenuti sono mediocri. È una regola d’oro nel mondo dei social network: Un post o un video di alta qualità non solo attira like, ma anche aumenta l’engagement e la visibilità del tuo profilo. Perciò, investi tempo e sforzi nella creazione di contenuti che risuonino con il tuo pubblico.

Uso Efficace degli Hashtag 

Gli hashtag sono un fattore rilevante per aumentare la popolarità del tuo post su Instagram. Ma come si può utilizzarli in modo efficace? È una domanda che molti utenti si pongono.

1. È importante fare una ricerca sugli hashtag più efficaci nel tuo settore o nicchia. Utilizza strumenti online o semplicemente osserva quali hashtag vengono usati da profili di successo simili al tuo.

2. Non esagerare. Instagram permette fino a 30 hashtag per post, ma inserirne troppi potrebbe sembrare spam. Un buon numero è intorno ai 9-11 hashtag per post.

3. Varia gli hashtag. Utilizza una combinazione di hashtag generali, come #fotografia, e più specifici o di nicchia, come #portraitmood, per raggiungere un pubblico più ampio.

4. Considera l’utilizzo degli hashtag nelle Storie di Instagram. Anche se non sono cliccabili come nei post, aumentano le probabilità che le tue Storie vengano viste da un pubblico più ampio.

In sintesi, l’uso efficace degli hashtag è una strategia che non dovrebbe essere sottovalutata. Non è semplicemente una questione di inserire una nuvola di parole chiave alla fine del tuo post, ma piuttosto un modo ben pensato per aumentare l’engagement e la popolarità.

Ricerca sugli hashtag più efficaci

Non tutti gli hashtag sono uguali. Una ricerca mirata sugli hashtag può fare la differenza tra un post che rimane nell’ombra e uno che raggiunge centinaia o addirittura migliaia di utenti. Per esempio, utilizzare hashtag generici come # foto o #amore potrebbe non essere così efficace come usare hashtag più specifici o di nicchia.

Strumenti come “Hashtagify” e “Ritetag” possono aiutarti a trovare gli hashtag che hanno il maggior grado di interazione. A proposito di numeri, i post con almeno un hashtag hanno un 12.6% in più di interazione rispetto a quelli senza. Quindi, spendi un po’ di tempo nella ricerca degli hashtag; sarà tempo ben speso.

Coinvolgimento con la Community

La community è la linfa vitale di qualsiasi profilo Instagram di successo. Non basta più avere una miriade di “mi piace” e follower. L’engagement è la nuova valuta nel regno di Instagram. In altre parole, è il tempo di essere non solo “social” ma anche “socievoli”.

Prima di tutto, interagisci con i tuoi follower. Rispondi ai commenti, lascia like su altri post e, perché no, segui altre persone che operano nello stesso ambito. Tutto ciò non solo aumenterà i tuoi like ma, secondo una ricerca di Brandwatch, i profili che interagiscono con i loro follower ricevono fino al 40% di engagement in più.

Poi, non dimenticare di unirti a gruppi e community in linea con il tuo settore. È una strategia di marketing spesso sottovalutata, ma che può portare a risultati significativi in termini di visibilità e interazione. Ricordati: Instagram è una piattaforma sociale, quindi usa quest’arma a tuo vantaggio.

Statistiche sull’interazione con i follower

Anche se i like sono importanti, non dimenticare il valore dell’interazione diretta con i tuoi follower. Puoi utilizzare le statistiche fornite da Instagram in modo da analizzare il livello di engagement dei tuoi post. Queste metriche ti forniranno insight su quali contenuti funzionano meglio in termini di commenti, condivisioni e, naturalmente, like.

Pubblicazione al Momento Giusto

Il Tempismo è tutto, specialmente quando si tratta di Instagram. Ma in che modo la scelta del momento per pubblicare un post può influenzare il numero di “mi piace” che ricevi? Secondo uno studio di Later, una piattaforma di social media marketing, i migliori momenti per postare su Instagram sono tra le 9 e le 11 del mattino ora locale. In questo modo, il tuo post avrà maggiori probabilità di essere visto e quindi di ottenere più like e interazioni. D’altronde, un post che viene pubblicato quando la maggior parte degli utenti è inattiva diventa rapidamente vecchio, come il pane di ieri.

Oltre a tenere d’occhio l’orologio, considera anche i giorni della settimana. Alcuni studi suggeriscono che il mercoledì è il giorno migliore per postare, seguito dal giovedì. In generale, evita di postare durante il weekend quando, stranamente, l’engagement tende a calare.

Utilizzo delle Storie di Instagram

Le Storie di Instagram non sono solo un modo per condividere momenti “al volo” con i tuoi follower, ma anche una strategia per aumentare i like sui tuoi post. Come? La visibilità delle tue Storie può stimolare la curiosità e portare più persone a visitare il tuo profilo e, di conseguenza, a mettere “mi piace” sui tuoi post.

Uno studio di HubSpot ha dimostrato che l’80% degli utenti di Instagram segue almeno un account aziendale, e le storie hanno un tasso di apertura del 70%. Questi dati sottolineano l’importanza di utilizzare le Storie come parte della tua strategia globale per aumentare i like.

Un piccolo trucco: sfrutta la funzione “Evidenziato” per tenere in primo piano le storie che mostrano i tuoi migliori post, eventi o annunci. Questo rende più facile per i nuovi visitatori del tuo profilo scoprire immediatamente cosa li potrebbe interessare e cliccare sul cuoricino.

Ricorda, però, non tutto è nella foto o nel video. Usa anche testi accattivanti e CTA (Call to Action) per incoraggiare la gente a interagire con le tue storie e visitare il tuo profilo. E, come sempre, l’interazione è la chiave: rispondi ai messaggi diretti che ricevi attraverso le storie per costruire un rapporto più profondo con i tuoi follower.

Conclusioni

Eccoci arrivati alla fine di questa lunga ma speriamo illuminante guida su come avere tanti like su Instagram. Abbiamo esplorato una serie di strategie e consigli pratici che vanno dall’importanza dei contenuti di alta qualità dell’acquisto di like da un sito serio all’utilizzo intelligente degli hashtag. Non dimenticare, inoltre, di considerare seriamente l’analisi delle statistiche per misurare i risultati delle tue strategie.

Il successo su questa piattaforma social non è dovuto a una singola cosa, ma è piuttosto il risultato di una combinazione di fattori che includono contenuto, tempismo, coinvolgimento con la community e una buona dose di creatività.

Se ti prendi il tempo per mettere in pratica questi suggerimenti e rimanere coerente, vedrai un aumento significativo non solo nel numero dei like ma anche in termini di visibilità e engagement. Secondo un rapporto di Sprout Social, le aziende che utilizzano Instagram per il marketing vedono un ROI (Return on Investment) significativamente più alto rispetto ad altre piattaforme social. Quindi, non sottovalutare il potere di un like su Instagram.

Per concludere, l’obiettivo finale non dovrebbe essere solo quello di collezionare “mi piace”, ma di costruire una community solida e coinvolta attorno al tuo profilo o brand. I like sono solo la punta dell’iceberg; ciò che conta veramente è creare un rapporto genuino con i tuoi follower. Solo allora potrai dire di avere veramente successo su Instagram. 

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