Dall’essere vittima di bullismo a top model: “Mi chiamavano brutta e stupida, ma ho avuto la mia rivincita”

Da una vita difficile a scuola alla ribalta delle passerelle di moda: ecco la storia di Laura Shaw, la ragazza che ha saputo trasformare gli insulti in una brillante carriera.

Cari lettori, oggi vi voglio raccontare la storia di Laura Shaw, una ragazza di Leeds che ha saputo trasformare un difficile passato di vittima di bullismo in una luminosa carriera nel mondo della moda. Un tempo chiamata “stupida” e “brutta” dai suoi compagni di scuola, oggi Laura cammina con orgoglio sulle passerelle e brilla sui cartelloni pubblicitari. Ma non è stato facile arrivare fin qui, quindi continuate a leggere per scoprire come ha fatto a superare le difficoltà!

A chi pensa che le favole non esistano nel mondo moderno, la storia di Laura farà cambiare idea. Nonostante una disabilità nell’apprendimento che le rendeva difficili gesti quotidiani come camminare e mangiare, questa coraggiosa 24enne non ha mai smesso di lottare. Anzi, una frase poco incoraggiante di un insegnante ha solo rafforzato la sua determinazione. Oggi, con la grinta di chi ha qualcosa da dimostrare, Laura sfilata con passione, conquistando il pubblico e gli addetti ai lavori. Ma ricordate: queste sono solo storie che circolano, quindi è sempre importante verificare le fonti!

La trasformazione di Laura Shaw: da vittima del bullismo a icona di stile

Il percorso di Laura non è stato certo facile: dalle aule di una “classe speciale” alle luci della ribalta, ha dovuto affrontare ostacoli e commenti denigratori. Ma come una fenice, è risorta dalle proprie ceneri, dimostrando che la bellezza è un diamante che a volte necessita solo di essere lucidato. Nel 2020, ha deciso di intraprendere la carriera di modella e da quel momento non ha più guardato indietro. Sfilate di moda a Leeds e eventi esclusivi come quelli di Boohoo sono diventati il suo nuovo palcoscenico.

C’è chi mette ancora in dubbio la sua professionalità, ma Laura non si lascia scoraggiare. Infatti, sembra essere diventata un’ispirazione per molti, dimostrando che le disabilità non sono un limite alla realizzazione dei propri sogni. Con il supporto incondizionato della sua famiglia, Laura ha già fissato il prossimo traguardo: diventare il volto di PrettyLittleThing. Ricordate, però, che queste sono solo storie che circolano, e come sempre, è bene accertarsi dei fatti prima di dare per scontato qualsiasi cosa.

Quando la determinazione vince sui pregiudizi: il sogno di Laura Shaw

Il sogno di Laura è chiaro e luminoso come una stella: conquistare il mondo della moda e dimostrare che le etichette ricevute in passato non definiscono chi si è veramente. Con un sorriso che non teme le ombre del passato, Laura si prepara a nuove avventure nel mondo della moda, con l’ambizione di lasciare un’impronta indelebile.

La sua storia è un inno alla resilienza, un messaggio potente che invita tutti a non arrendersi mai di fronte agli ostacoli e ai pregiudizi. Mentre Laura continua a lavorare sodo per realizzare i suoi sogni, noi non possiamo che tifare per lei, ricordandoci che ogni successo inizia con il coraggio di provarci. Ma, cari lettori, non dimenticate mai di prendere con un pizzico di scetticismo ciò che leggete e di cercare sempre la verità dietro le apparenze!

Laura ha saputo trasformare le parole crudeli dei bulli in un trampolino di lancio per la sua carriera di successo come modella. È un monito importante su quanto le parole possano ferire profondamente e su quanto sia fondamentale rispettare tutti

“La bellezza è verità, la verità bellezza, – questo è tutto ciò che sapete sulla terra e tutto ciò che avete bisogno di sapere”, scriveva John Keats, poeta dell’epoca romantica. Eppure, la bellezza, così come la verità, assume forme diverse e sfida spesso le convenzioni. Laura Shaw, la ragazza di Leeds che ha trasformato il dolore e le umiliazioni subite a scuola in un trampolino di lancio per la sua carriera di modella, è la dimostrazione vivente che la bellezza risiede nella forza dell’animo e nella capacità di superare gli ostacoli.

La storia di Laura è un inno all’autostima e alla determinazione, qualità che le hanno permesso di smentire quelle voci denigratorie e quegli insegnanti che non hanno saputo vedere oltre i limiti imposti da pregiudizi superficiali. La sua aspirazione a diventare un volto noto per marchi come PrettyLittleThing non è solo un sogno di gloria personale, ma un messaggio potente per tutti coloro che sono stati etichettati ingiustamente e hanno subito il peso di giudizi affrettati.

Nel mondo della moda, spesso criticato per i suoi canoni estetici irrealistici e inaccessibili, storie come quella di Laura rappresentano una boccata d’aria fresca e un invito a riconsiderare cosa significhi realmente essere un modello di bellezza e di successo. La sfida che Laura ha lanciato a se stessa e alla società è un promemoria che, nonostante le difficoltà, “ognuno può farcela”, indipendentemente dalle proprie limitazioni.

In un’epoca in cui gli stereotipi sono ancora radicati e la diversità fatica a trovare spazio, il percorso di Laura Shaw è una testimonianza eloquente che la vera bellezza sta nell’autenticità e nella resilienza. E che, forse, è tempo di riscrivere i canoni a cui aspiriamo, celebrando ogni forma di bellezza inaspettata e rivoluzionaria.

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Il burattino che cammina ispirato a Depero

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Nel 1915 Giacomo Balla e Fortunato Depero firmano il Manifesto Ricostruzione futurista dell’universo, un testo che segna l’inizio di una nuova fase del Futurismo. In esso si immagina un’arte totale, capace di trasformare ogni aspetto della vita quotidiana: dall’arredamento alla moda, dal teatro al cinema, dalla musica alla danza, fino ai manifesti pubblicitari e agli oggetti d’uso.

Balla, con la sua casa d’arte, progetta e realizza arredi completi; Depero, invece, sperimenta con arazzi, cuscini, mobili, giocattoli e maquettes. Le sue creazioni sono essenziali nelle forme ma allo stesso tempo dinamiche e giocose: sembrano pupazzi o cartoni animati, pensati per rendere l’ambiente più vivace e gioioso.

Scrivevano Balla e Depero: “Vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente.”

E ancora: “Il giocattolo futurista sarà utilissimo anche all’adulto poiché lo manterrà giovane, agile, festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo.”

L’attività

Ispirandoci a queste idee, realizzeremo un burattino futurista in movimento, proprio come quelli di Depero, trasformandolo in una sorta di giocattolo meccanico.

Materiali necessari

Cartoncini colorati

Bastoncino da spiedo

Scotch di carta

Filo di ferro sottile (diametro 0,7/0,8 mm)

Colla e forbici

Fotocopia della sagoma del cubo (lato 7 cm) che potete costruire o acquistare in .pdf qua sotto

Progettazione del burattino

Disegniamo la figura ispirandoci alle creazioni di Depero, dalle linee semplici e dall’aspetto quasi fumettistico.

Possiamo assemblare parti prese da immagini diverse, creando così un manichino unico e personale.

Costruzione del cubo

Stampiamo e ritagliamo la sagoma, montando un cubo di 7 cm di lato (se usate la fotocopia tutte le linee continue vanno tagliate mentre tutte le linee tratteggiate vanno piegate).

Il cubo fungerà da base, con due sostegni per inserire il meccanismo in filo di ferro.

Realizzazione della manovella e assemblaggio del burattino

Piegando il filo di ferro secondo la sagoma fornita, otterremo una piccola manovella da inserire nei due supporti del cubo precedentemente forati per far passare il filo di ferro

Azionandola, le gambe del nostro automa si muoveranno, dando l’impressione che il manichino stia camminando.

La figura verrà incollata a un bastoncino da spiedo per essere fissata sul cubo.

I piedi saranno attaccati al filo di ferro con lo scotch, non in maniera rigida ma lasciando libertà di rotazione.

Al termine dell’attività, il nostro “automa futurista” non sarà soltanto un esercizio creativo, ma anche un omaggio allo spirito giocoso e visionario di Depero. E, proprio come scrivevano i futuristi, ci ricorderà di restare sempre “giovani, agili, festanti e pronti a tutto”.

Il video di riferimento è stato realizzato dagli studenti delle classi terze.

Con i fogli di lavoro acquistabili e scaricabili, è possibile anche costruire un manichino “neutro”, senza decorazioni, da poter vestire e utilizzare in altri modi, per esempio facendo un autoritratto o vestendolo e decorandolo come un personaggio a nostra scelta.

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