Altro che in incognito: ecco cosa succede veramente con la navigazione anonima
Se qualcuno viaggia in incognito è autorizzato a pensare di non essere riconosciuto, giusto? No, sbagliato. Almeno, in Rete non è così: le modalità di navigazione anonima, privata o in incognito di tutti i browser sul mercato fanno tutto tranne che rendere realmente anonima la navigazione. Almeno, nel senso che comunemente diamo a questa parola.
Tanto che Alphabet, il colosso che oltre al motore di ricerca Google e mille altre attività (tra cui Android) ha anche il browser più diffuso al mondo, cioè Chrome, è stata riconosciuta colpevole in una class action del 2020 di tracciare le attività di milioni di persone quando usavano Chrome in modalità Incognito e dovrà cancellare miliardi di dati sulle attività dei propri utenti per violazione della privacy.
Dal momento che tutti i principali browser per la navigazione sia su computer sia su smartphone, cioè Chrome, Safari (di Apple), Edge (di Microsoft), Firefox (della Fondazione
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