“Sono io il primo Vannacci”, Cruciani si butta sul teatro
Cruciani e il paragone con Vannacci. “Per Parenzo è un’offesa, in realtà…”
Giuseppe Cruciani risponde ad una frase pronunciata dal suo collega de La Zanzara David Parenzo: “Cruciani? Un Vannacci che ce l’ha fatta“. Il giornalista di Radio 24 però ribalta il concetto. “Secondo lui – dice Cruciani a Libero – non è un complimento. Ma Vannacci ce l’ha fatta e potrei anche votarlo, ha venduto migliaia di libri, condivido parecchie delle sue battaglie, come quelle per la libertà di espressione e di pensiero. Però diciamolo: casomai è Vannacci che è venuto dopo di me“. Cruciani arriva a teatro con uno suo monologo e spiega cosa c’è dietro. Porto “La Crux – Tutto quello che pensate e non avete il coraggio di dire”.
Ma non è una questione di coraggio. “Se oggi fai una minima battuta su donne e gay, – prosegue Cruciani a Libero – uno scherzo innocente, sei marchiato a vita: omofobo, sessista. Molte persone tentano di ribellarsi. Ma non è facile”. Nel suo spettacolo le parole più usate sono “follia” e “ridicolo“. E di folle e di ridicolo in giro è pieno. Il suo pubblico? “Un pubblico giovane, che raramente va a teatro, di venticinquenni, ma anche variegato, fino ai sessanta anni. Direi simile a quello della radio della trasmissione La Zanzara”.
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