Piazza della Loggia, cinquant’anni è oggi
Collettiva.it
Stefano Iucci
Verità giudiziaria, verità storica e verità morale. Il discorso sulla strage di Piazza della Loggia (di cui oggi – 28 maggio 2024 – ricorre il cinquantenario) come tutti gli orrori di quegli anni si può declinare su questi tre assi. La verità giudiziaria è parziale: sette inchieste e due condanne all’ergastolo che hanno colpito Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi; mancano come è noto ancora gli esecutori materiali: a processo ci sono i due presunti colpevoli, Marco Toffaloni e Roberto Zorzi.
La verità storica è invece nota: si trattò di una strage neofascista, con responsabilità accertate di Ordine Nuovo e molto diversa da quella di piazza Fontana. “La politica si muove: il democristiano Arnaldo Forlani denuncia una minaccia di destra alla democrazia, il governo Rumor mette fuori legge Ordine Nuovo nel 1972. Piazza della Loggia è una strage di attacco da parte di neofascisti che, sentendosi sotto pressione, passano alla controffensiva”, come ha scritto recentemente Gianfranco Bettin su La Lettura del Corriere della Sera.
Poi c’è la verità morale: quella che la città di Brescia ha continuato a coltivare in questo mezzo secolo, una risposta sempre ferma e civile, una memoria mai archeologica degli 8 morti e 102 feriti di quella manifestazione antifascista voluta dai sindacati.
MEMORIA VIVA
Alle celebrazioni parteciperà ovviamente Manlio Milani, presidente dell’Associazione delle vittime di piazza della Loggia e fondatore di Casa Memoria Brescia, da 50 anni si è dato il compito di tenere vivi quei tragici fatti. Lui che in quella tragica esplosione perse la moglie: “È necessario continuare a rilanciare,
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