I neolaureati si rifiutano di lavorare a 1.250 euro al mese. E a scuola?
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La notizia è contenuta nell’ultima edizione (2024) del “Rapporto Almalaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati in Italia” presentato la scorsa settimana all’Università di Trieste dal consorzio interuniversitario che ormai dal 1994 raccoglie i dati relativi agli sbocchi lavorativi dei neolaureati di 82 università italiane.
Alla domanda “Saresti disposto ad accettare uno stipendio di 1.250 euro al mese?” circa il 60 per cento dei neolaureati triennali e il 66 per cento dei magistrali ha risposto negativamente. Rispetto all’anno scorso è aumentato il numero dei neolaureati che rifiutano offerte di lavoro a quel livello di salario. Se sono disposti a emigrare, vanno all’estero, dove mediamente, dice Almalaurea, possono guadagnare circa 900 euro di più e hanno più opportunità di carriera.
Vanno capiti: 1.250 euro al mese è poco più dell’importo che fino al 2022 veniva assegnato ai beneficiari del “reddito
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