La formazione sul sostegno deve essere erogata dalle Università. Risposta alla Latini

Relativamente all’intervista rilasciata dalla Deputata Giorgia Latini, noi docenti precari di sostegno ci sentiamo di dissentire rispetto alle dichiarazioni rilasciate.

Quando la Latini afferma “fino ad oggi non tutti i docenti di sostegno sono stati ben formati e sono la stragrande maggioranza” si riferirà sicuramente a tutti quei docenti che hanno conseguito un titolo di specializzazione all’estero e non in Italia oppure non specializzati. È quantomeno necessario ricordare, difatti, che il percorso ITALIANO quantificato in 60 CFU prevede: un accesso a numero chiuso con l’espletamento di tre prove, lezioni seguite in presenza, attività laboratoriali in presenza, un tirocinio di 150 ore, circa 20 esami ed una discussione finale sull’attività di tirocinio svolta e una tesi su un argomento a scelta del candidato. Le uniche ore svolte on line, sono quelle necessarie all’apprendimento delle TIC.

Invece, i corsi per la specializzazione per l’attività di sostegno organizzati in Europa, principalmente in Spagna,

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