Nei panni di… – Percorso laboratoriale per le scuole medie
Un percorso laboratoriale ideato e realizzato da Zaffiria nelle classi prima, seconda e terza della scuola media di Paularo e nelle classi 3° A e 3° B del plesso di Paluzza, Istituto Comprensivo Linussio Matiz.
Gli incontri sono stati realizzati nella settimana compresa tra il 18 e il 22 Marzo 2024, in cui sono state svolte attività pratiche, giochi e riflessioni sul tema delle relazioni, delle diversità e del rispetto.
I focus tematici scelti sono stati:
- Le emozioni: attraverso il gioco dell’Ombrello delle emozioni, i ragazzi e le ragazze, divisi in gruppi, sono stati guidati ad esplorare le manifestazioni esteriori delle emozioni e le diverse situazioni in cui si sono sentiti arrabbiati, soli, felici, etc. I partecipanti hanno provato a mettersi nei panni degli anni, comprendere come le diverse emozioni si generano e si manifestano, capire i diversi modi in cui una stessa emozione può essere espressa, etc.
- Il linguaggio: il tema del linguaggio è stato esplorato attraverso un gioco di carte, attraverso cui ragazzi e ragazze hanno sperimentato diverse situazioni di offese verbali e hanno cercato di comprendere le emozioni legate alle diverse situazioni. Nella dinamica di gioco, i partecipanti sono stati guidati ad immaginare e mettere in campo risposte strategiche volte a supportare la vittima delle offese e a costruire contro narrazioni positive. Un focus specifico è stato dedicato all’approfondimento del linguaggio online, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno del linguaggio d’odio o hate speech.
Oltre ai giochi principali citati, le tematiche sono state affrontate attraverso attività partecipative e giochi volte a far esprimere il punto di vista dei ragazzi e delle ragazze (La colonia marziana, Verità o bugia, la Ragnatela, etc). Tutte le attività sono state svolte secondo un approccio partecipativo, dove il lavoro sulla dinamica di gruppo è stato mirato a sviluppare conoscenza reciproca, empatia, ascolto dell’altro, rispetto delle diversità.
La valutazione dei ragazzi e delle ragazze partecipanti
Al termine del progetto, ragazzi e ragazze sono stati invitati ad esprimere le loro opinioni riguardo lo svolgimento del laboratorio, e in particolare ad esprimersi rispetto agli aspetti che li hanno colpiti di più e alle attività che sono parse loro più utili.
Due sono gli elementi principali emersi:
- Il gruppo e le relazioni: molti ragazzi e ragazze hanno evidenziato come aspetto positivo il fatto di aver potuto discutere in gruppo, lavorare insieme, confrontarsi sulle diverse tematiche affrontate. Le risposte alle domande fanno emergere una importante attivazione del meccanismo di empatia. Alla domanda “Quali aspetti del laboratorio ti sono rimasti più impressi?” queste sono state alcune delle risposte: “Mi è piaciuto il laboratorio perché abbiamo lavorato in gruppo e abbiamo fatto diverse attività che ci hanno fatto riflettere”; “…abbiamo lavorato in gruppo parlando delle emozioni”; “Mi è rimasto impresso il fatto di passare alcune ore insieme ai miei compagni, conoscere nuovi argomenti e sapere come comportarsi in futuro se capiterà a noi, ma non solo, sapere anche come aiutare altre persone” “Mi è sembrato utile comprendere le emozioni degli altri e capire che qualcuno trova qualcosa di interessante in me”
- La scoperta e il rispetto delle differenze: un altro importante aspetto emerso dai questionari è la riflessione sul tema delle differenze e del rispetto, anche in riferimento al linguaggio utilizzato e alle esperienze di bullismo e cyber-bullismo che alcuni ragazzi e ragazze hanno condiviso. “Mi è rimasto impresso quando abbiamo parlato più profondamente delle discriminazioni e degli stereotipi”; “ …non vedere una persona a primo impatto e dire subito
solo per la sua provenienza o aspetto, ma bisogna conoscere prima di scegliere ” ; “Mi è sembrato utile parlare di emozioni e sapere come gestire un evento di bullismo” “mi sono piaciuti i giochi su come proteggere le persone da una presa in giro”; “Mi è piaciuto molto il gioco delle carte, e mi è sembrato utile perché si poteva imparare (con delle battute, riflessioni, etc…) a difendere la vittima senza continuare a dare corda al bullo”
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