Martinenghi? “La gara della vita” alle Olimpiadi di Parigi fa quasi il 20% negli ascolti tv. I trend olimpici
Ascolti tv, Olimpiadi Parigi 2024: l’oro di Martinenghi sfiora il 19% su Rai2
Le Olimpiadi consegnano a Rai2 la prima serata televisiva di domenica 28 luglio 2024. Le gare in vasca, compresa l’impresa di Nicolò Martinenghi – che, partito in sordina dalla corsia 7, ha conquistato il gradino più alto del podio nei 100 rana – sono state seguite complessivamente da 2.793.000 telespettatori pari al 18,9% di share. Si evidenziano punte di share vicine al 25% e superiori ai 3 milioni e 600 mila spettatori.
Canale 5 con ‘Segreti di famiglia’ ha realizzato invece 1.580.000 telespettatori e uno share del 13,26% mentre ‘Mina Settembre’, su Rai1 ha ottenuto 1.529.000 telespettatori e l’11,6% di share.
Restando allo sport, su Rai 2 si registrano ascolti molto alti in tutte le fasce orarie. Oltre 15 ore di trasmissione con dati sempre a doppia cifra: si è partiti dal mattino con Italia – Repubblica Dominicana di Pallavolo femminile (dalle 9,01 alle 10.51) al 24,5% di share con 1.479.000 telespettatori; il ‘Canottaggio’ in diretta dalle 11.04 alle 12.53, ha registrato il 19,9% di share e quasi 2 milioni di telespettatori (1.960.000) e le competizioni di nuoto, proposte dalle 11.08 alle 12.09, hanno ottenuto una media del 24,4% di share e 1.843.000 telespettatori.
Parigi 2024: Martinenghi e la sua Olimpiade d’oro: ‘Ieri gara non perfetta ma quella della vita’
“Ieri non ho fatto la gara perfetta, ma la gara della vita”, le parole del nuotatore azzurro Nicolò Martinenghi a Casa Italia all’indomani dell’oro nei 100 rana ai Giochi di Parigi 2024, primo oro dell’Italia Team. “L’ho combinata grossa. Una cosa su cui rifletto molto è quella di essere cresciuto con un idolo, con il suo mito in tv e batterlo nell’olimpiade, la gara più importante di tutte. E questo non ha prezzo”, ha aggiunto ‘Tete’ riferendosi al britannico Adam Peaty, argento ieri.
Parigi 2024: Martinenghi e la sua Olimpiade d’oro: “E successo qualcosa di magico”
“E’ successo qualcosa di magico, un pezzo di me che rimarrà nella storia”, ha aggiunto un radioso Martinenghi che ha vinto la prima medaglia d’oro per l’Italia ai Giochi di Parigi 2024. “Fino a quando non ho visto il presidente Malagò non mi ero reso conto, non lo sapevo – confessa il nuotatore varesino-. Mi ha fatto impressione, al di là che sia il primo oro, credo che contribuire all’Italia sia stato qualcosa di fondamentale. L’ho sempre fatto nelle gare che mi hanno avvicinato a questa Olimpiade, vendo casa la pelle ogni volta che entro in acqua”.
La vittoria di Martinenghi è arrivata sul filo dei centesimi. “Molto spesso i tre centesimi mi penalizzano, mi fanno rimanere sempre nel gradino più basso del podio. A questo giro nella gara più importante, più prestigiosa, mi hanno onorato, mi hanno portato a vincere un oro olimpico per pochissimo quindi non lo so è qualcosa di inspiegabile”, ha aggiunto Martinenghi che è stato corretto dal suo coach poco prima di nuotare la finale. “La mia tecnica cambia di giorno in giorno. Marco, il mio allenatore, mi ha cambiato le ultime cose ieri nel riscaldamento prima della gara, quindi 45 minuti prima. Io non sono una persona molto attaccata delle routine, quindi amo il cambiamento anche all’ultimo secondo, sono abbastanza bravo a immaginare delle informazioni. Perciò non dico che è stato grazie a quello”.
Parigi 2024, Martinenghi e l’oro in scia all’impresa olimpica di Domenico Fioravanti
Una gara che consegna l’atleta azzurro alla leggenda del nuoto e, in particolare della rana dopo 24 anni da quella di Domenico Fioravanti. “Ho sentito Domenico e letto le sue parole, lo ringrazio, dopo 24 anni e io a 24 anni, il 24 è un numero importante, così si porta avanti la tradizione della rana azzurra. Io da ragazzo amavo il basket ma poi ho scelto la piscina, ma come dico sempre è la rana che sceglie l’atleta e non l’atleta che sceglie la rana -ha aggiunto Martinenghi-. Almeno nel mio caso è stato. Inizi a fare le prime gare, inizi a guadagnare i primi risultati in quella gara. La mia passione per il mio sport, per il mio stile è fomentata dal risultato. Se non raggiungo il risultato potrei anche smettere. Invece continuare a raggiungerlo, o comunque avere l’obiettivo di raggiungerlo, mi tiene vivo”.
Parigi 2024: Martinenghi e la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Il coach: ‘Momento più bello della mia vita sportiva, da pelle d’oca’
“L’emozione della medaglia d’oro di Martinenghi? Beh, è il momento più bello della mia vita perché è un’emozione sportiva, è unica, è unica nella vita di una persona, non è scontata, è destinata a pochi, perché penso che poi ieri sia stato tutto un gioco di destino, due centesimi, tre persone Adam Peaty che ci siamo abbracciati, ci siamo messi a piangere dopo la gara, ci siamo messi a piangere con l’allenatrice, io e lei che eravamo in tribuna insieme nella zona allenatori, è un’emozione che è indescrivibile, non so neanche come dirlo perché hai una pelle d’oca alta tre centimetri, hai l’abbraccio, lo sfogo di tutti questi anni di lavoro, di tutta questa fatica, stress che accumuli magari anche da parte dell’atleta che ti carichi sulle spalle, e che poi finalmente puoi buttare fuori”. Lo ha detto l’allenatore di Niccolò Martinenghi, Marco Pedoja all’Adnkronos, sulla medaglia d’oro conquistata ieri dal ranista azzurro nei 100 metri ai Giochi di Parigi 2024, il primo oro per l’Italia Team. “L’Oro olimpico vuol dire tantissimo, però non è quello l’importante, a me piace l’emozione che gli rimarrà per sempre a lui, alla mamma, al papà, al fratello, alla amorosa, alle nostre famiglie, tutte queste persone che hanno vissuto in presenza poi questa gara qua, quindi quello è il bello”, ha aggiunto Pedoja.
Il coach di Martinenghi gli ha fatto delle correzioni fino all’ultimo. “Sì, gli ho corretto l’attacco della bracciata perché gli ho fatto vedere un paragone tra come nuotava due anni fa e come nuotava ieri, e l’altro ieri, e la posizione della testa perché nella rana tecnicamente un centimetro può cambiare tutto. Se ha cambiato? Sì, sì, l’ha cambiato. Lui cercava troppo la profondità invece che l’allungo e dipendeva dalla testa, nella posizione del capo, e l’ha fatto. Poi doveva essere economico il più possibile il primo 50, arrivare a mezzo corpo dall’americano Fink, l’ha fatto, e il ritorno ha fatto quello che doveva. Gli ho detto prima della gara, ‘tu sei più forte oggi, cioè non ce n’è, sei più forte” perché Peaty è un leone ma che ormai sta andando in pensione, i due olandesi gli hai sempre battuti, hanno timore di te, i due tedeschi erano gli outsider laterali, bravi, uno è arrivato quarto, cosa gli devi dire, niente di più. L’unico era l’americano, il cinese diciamo semi pulito torna a essere una persona normale, l’avevo già visto in questi giorni, come nuotava, come si comportava, come era comunque in gara nei vari turni, e si è visto lontano un chilometro che non era la stessa persona vista ad ottobre, perché poi uno non può evolvere ed involvere in così poco tempo, e tu quindi sei più forte, punto”.
“Si è risparmiato con il settimo tempo per l’ingresso in finale? No, no, non si è risparmiato, non nuotava come doveva. E’ bastato correggerlo un attimino e ho cambiato tutto”, ha concluso il coach di Martinenghi.
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