Stipendi ridotti dall’inflazione, arrivano i bonus una tantum per acquistare benzina e accedere al welfare: la Scuola rimane in attesa
L’inflazione e il caro-vita stanno influendo sugli accordi e rinnovi contrattuali dei lavoratori. Nella scuola diversi sindacalisti (a partire da Gianna Fracassi e Ivana Barbacci, rispettivamente leader della Flc-Cgil e della Uil Scuola, ma anche di recente Marcello Pacifico, presidente Anief) hanno messo le mani avanti chiedendo risorse aggiuntive per tutelare i lavoratori della scuola. Perché docenti a Ata, hanno più volte sottolineato i rappresentanti dei lavoratori, risultano tra i meno pagati dell’amministrazione pubblica pur svolgendo una professione particolarmente impegnativa, dopo una formazione culturale non indifferente, con rischi penali dovuti alla responsabilità per la gestione degli alunni: i circa 160 euro medi di aumento in arrivo, si spera entro la fine dell’anno solare, di cui la metà già nei cedolini per l’anticipo assegnato attraverso l’indennità di vacanza contrattuale, andrebbero quindi integrati con somme aggiuntive specifiche per il settore particolarmente danneggiato dai lunghi blocchi contrattuali precedenti al 2018.
Un po’ tutti
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