La lotta ai “diplomifici”: cosa spinge genitori e figli a pagare per un diploma?

L’Italia sta affrontando una sfida significativa nel settore dell’istruzione, con particolare riferimento ai cosiddetti “diplomifici“, istituti scolastici privati che sono stati al centro di recenti controversie. Il termine “diplomifici” si riferisce a scuole che, secondo le indagini, hanno emesso diplomi senza garantire un’istruzione adeguata, spesso violando le normative vigenti.

Recentemente, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha preso una posizione ferma contro questa pratica, avviando un piano straordinario di vigilanza che ha portato alla luce numerose irregolarità. Tra queste, si segnalano la presenza di personale docente non qualificato, la mancanza di laboratori adeguati e di attrezzature essenziali per i corsi professionalizzanti, come ad esempio cucine per gli istituti alberghieri, e la non conformità agli orari di insegnamento previsti dai programmi di studio.

Le indagini hanno coinvolto 70 scuole paritarie di secondo grado in regioni come Campania, Lazio e Sicilia, e per 47 di queste è stata avviata la

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