Concorso Pnrr 2023, l’anomalia: migliaia di idonei all’insegnamento non saranno mai assunti e neanche abilitati. Ricorsi in arrivo

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Per molti aspiranti docenti rischia di trasformarsi in una selezione beffa il concorso Pnrr 2023 (Ddg n. 2575/23 per la scuola secondaria e Ddg n. 2576/23 per infanzia e primaria): anche superando il voto minimo fissato a 70 centesimi, infatti, verranno considerati idonei ma senza essere inseriti nelle graduatorie di merito che conducono dritti alle immissioni in ruolo. In queste graduatorie, infatti, verranno collocati solo i candidati che si collocheranno nel numero dei posti messi a concorso.

Come se non bastasse, per i partecipanti della scuola secondaria l’idoneità all’insegnamento non gli varrà neanche come abilitazione. Insomma, la procedura selettiva rischia di trasformarsi in una condizione da dentro o fuori, senza mezze misure. L’anomala decisione, figlia della peculiarità del concorso, facilitato rispetto a quelli canonici, come pure condizionato da tempi ristretti di realizzazioni per rispettare i patti temporali

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