CESP- Carcere: libri, incendi e rivolte. L’inutilità delle pene più severe
L’estate del 2024 rappresenta un tragico punto di rottura per il sistema carcerario italiano. Con 72 suicidi avvenuti in pochi mesi, è diventato evidente che le condizioni di vita dei detenuti sono al limite della sostenibilità e, non a caso, in questa estate, le rivolte nei penitenziari hanno coinvolto sia le strutture per adulti che quelle minorili, evidenziando una generalizzata situazione critica. Le Rivolte nei Carceri Minorili: Il Caso di Torino.
Tra gli episodi più emblematici, la rivolta all’Istituto Penale Minorile di Torino ha colpito per la sua simbologia e per la rabbia che ha generato. In un gesto disperato e di protesta, alcuni giovani detenuti hanno appiccato un rogo, utilizzando i libri della biblioteca dell’istituto per dare fuoco ai locali del penitenziario. Questo atto, evidenzia una decisa frattura con l’obiettivo educativo del carcere, in quanto i ragazzi vedono il carcere come luogo di oppressione senza vie d’uscita. Il
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