Suicidio Senigallia: il bullismo non può essere combattuto solo a scuola, troppi “cattivi” esempi dalle famiglie e dai social

La vicenda del ragazzino suicida di Senigallia è talmente drammatica che si fa davvero fatica a scrivere e a commentare.
Possiamo solo dire che in ogni caso per esprimersi sulla questione sarebbe necessario avere qualche dato in più e conoscere più a fondo il contesto e i contorni di quanto accaduto.
Ogni suicidio è un caso a sé e decifrarne le ragioni è lavoro che possono e devono fare solo gli esperti.

Ciò su cui ci sembra invece di poter intervenire è il commento del ministro dell’Istruzione che così si è espresso: “Al di là delle singole responsabilità, che saranno accertate nelle sedi opportune, non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù.  Dobbiamo eradicarlo dalla società, partendo dalla scuola e in collaborazione con le famiglie. È importante ripristinare, proprio a partire dalla scuola, alcuni principi, quali il rispetto delle regole, il valore assoluto della persona umana, la responsabilità

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