Educazione civica: Bologna, i collegi dei docenti si riprendono la parola
Le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, emanate con il D.M. 183/2024, hanno prodotto disorientamento e preoccupazione tra i docenti impegnati nelle prime settimane dell’anno scolastico nella progettazione delle attività formative. Infatti, come avevamo già segnalato, rispetto alle precedenti Linee guida del 2020, il gran numero dei contenuti indicati e la prescrittività degli obiettivi di apprendimento inducono all’idea di un azzeramento del percorso di progettazione didattica attuato dalle scuole autonome negli ultimi quattro anni.
Nonostante le forzature, però, i Collegi dei docenti si interrogano e si esprimono in maniera consapevole e matura sia riguardo alla specificità formativa della disciplina, sia riguardo all’autonomo ruolo di elaborazione didattico-pedagogica degli organi collegiali.
Pubblichiamo di seguito due documenti che ci pervengono dalla FLC CGIL di Bologna:
Mozione del Collegio Docenti dell’Istituto Caduti della Direttissima Mozione del Collegio Docenti dell’IIS “L. Fantini” di Vergato
Molte delle criticità rilevate riprendono il critico parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) e comunque i Collegi ribadiscono la “propria responsabilità educativa nel preparare le future generazioni a costruire una società più giusta e inclusiva” e “a proseguire il proprio progetto formativo con determinazione e coerenza rispetto ai propri valori fondanti”.
La FLC CGIL ha già segnalato, tra l’altro, l’incoerenza delle nuove Linee guida rispetto alla Legge 92/2019, istitutiva dell’insegnamento dell’educazione civica, a partire dai contenuti. Infatti, il provvedimento esprime con chiarezza un modello di scuola funzionale e subordinata al modello economico del profitto e a un’impostazione ideologica identitaria-nazionalistica e individualistica.
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