La specializzazione su sostegno è polivalente, il prof non è obbligato a conoscere il linguaggio braille: come si fa se l’alunno non è vedente?

Un testo scritto in linguaggio Braille

È giusto che il docente di sostegno che affianca uno studente privo di vista non conosca il linguaggio Braille? Probabilmente no. Presto la domanda verrà posta al ministro dell’Istruzione qqdalla deputata Vittoria Baldino, vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera: attraverso un’interrogazione parlamentare, la grillina chiederà perché una studentessa non vedente, per retinopatia, che frequenta il quinto anno del liceo scientifico “Stefano Patrizi” di Cariati, in provincia di Cosenza, è stata affidata ad una docente di sostegno che non conosce il mezzo di scrittura tattile internazionale utilizzato di prassi dai non vedenti.

“È inaccettabile che, in una scuola pubblica italiana – ha fatto sapere la deputata – un’alunna con disabilità visiva debba affrontare gravi disagi nell’apprendimento a causa della mancata assegnazione di un docente di sostegno specializzato nel linguaggio Braille”.

Secondo la rappresentante del M5s quanto sta accadendo è “in

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