I presidi: “Sì all’obiettivo vaccino del 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni”

Obiettivo: vaccinare più della metà. “Aderiamo alla richiesta del Cts, ovvero di perseguire l’obiettivo del 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. Poi parlare di obbligo per i minori è chiaro che è inopportuno”. Così Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp). “Abbiamo circa 4 milioni di ragazzi in quella fascia d’età – sottolinea – e il 60% è 2,4 milioni e se ci limitiamo solo alle scuole superiori, che presentano i maggiori problemi di distanziamento, scendiamo a 2 milioni”.
No alla Dad
“L’obiettivo di tutti deve essere quello del ritorno della scuola in presenza. Il problema è passare dalle parole ai fatti. La politica ha difficoltà a prendere una decisione sull’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico. Questione che tratterei per tutti i servizi pubblici. I dipendenti devono essere vaccinati, se non lo fanno non ci saranno conseguenze disastrose ma queste persone non potranno aver contatto con gli utenti. E sui trasporti: “Abbiamo constatato, in questo anno e mezzo, sostanzialmente una impossibilità di riuscire a rendere più efficiente la macchina dei trasporti. Ce la presentano tutti come talmente complessa, intricata, da gestire e cambiare nelle sue procedure di funzionamento che non si è riusciti in un anno e mezzo a comprare più mezzi e ad assumere più autisti. Tralascio ogni giudizio, però è sicuramente uno dei punti più critici di tutta questa vicenda”. Conclude Giannelli: “il ministro Bianchi ci ha garantito di essersi impegnato presso il ministero dei Trasporti, e credo sia un problema che debbano risolvere altri. Ognuno deve occuparsi della sua attività”.
Sileri
Per il sottosegretario alla salute Sileri per il momento non serve l’obbligo vaccinale per docenti e studenti in vista del rientro a scuola. “Il numero di insegnanti non vaccinati è esiguo, e concentrato in poche regioni, i docenti in gran parte vanno a vaccinarsi per la propria tutela. Se si procede con un ritmo importante con la campagna no è necessario un obbligo”. A scuola, secondo Sileri, si tornerà tuttavia con la mascherina. “Per i soggetti adulti poteva essere valutato se la copertura della vaccinazione fosse stata molto bassa ma non lo è, sta andando molto bene. Non metterei però l’obbligo per i più giovani”. Sileri sottolinea che il vaccino è sicuro, ma “la mia affermazione nasce dalla necessità di coinvolgere un’adesione volontaria, un obbligo determinerebbe ulteriori fratture di cui non abbiamo bisogno. Convincere le persone soprattutto nella fascia 12-17 anni – afferma – è molto più importante. Io i miei figli li vaccinerei senza pensarci due volte, la fiducia però si ottiene con il dialogo”. A scuola secondo il sottosegretario si tornerà con la mascherina. “Sicuramente ci sarà ancora la mascherina, noi dobbiamo tendere ad una ripartenza frontale ma è una sfida. Tre mesi fa, senza la variante, avrei detto di sì, ma ora è un lavoro molto duro, ce la metteremo tutta ma lo scopriremo andando avanti, perchè dipende dal numero di contagi e percentuale della popolazione vaccinata”.
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