Il Papa cita don Milani: senza alunni poveri non sarebbe vera scuola e nessun algoritmo potrà sostituire la poesia. Poi va a trovare Bonino

Papa Francesco immortalato mentre incontra dei bambini

La scuola non è un luogo rivolto a giovani privilegiati. Anzi, è il luogo per eccellenza d’inclusione per bambini e ragazzi meno abbienti. A ricordarlo è stato Papa Francesco, il 5 novembre: nel suo discorso alla Gregoriana, il Santo Padre ha sottolineato che l’istruzione pubblica deve essere accessibile a tutti.

“Siamo nel tempo – ha detto – in cui l’istruzione era un privilegio. Condizione che non si è ancora estinta e che rende attuali le parole di don Lorenzo Milani sulla scuola ‘ospedale che cura i sani e respinge i malati’ ma perdendo i poveri si perderebbe la scuola”.

Il Papa ha anche chiesto se ci sia attenzione all‘intelligenza artificiale, avvisando perà anche: “Nessun algoritmo potrà sostituire la poesia, l’ironia e l’amore” e comunque “gli studenti debbono prendere contatto con le proprie emozioni”.

Quindi ha concluso: “Serve una università

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