Voto in condotta: ‘Se si vuole ridare autorevolezza ai docenti, occorre che sappiano comprendere per farsi comprendere’. La riflessione di un prof
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Riceviamo e pubblichiamo la riflessione che un formatore e professore di matematica e fisica, Gianmarco Proietti ha fatto in merito alla legge sul voto in condotta.
“Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. E’ questo il titolo della legge 150 del 1 ottobre 2024, approvata in Parlamento ed entrata in vigore[1] lo scorso 31 ottobre. Scopo: restituire autorevolezza ai docenti, o almeno questo si evince dal titolo della legge che e cerca di farlo dando un peso decisamente maggiore rispetto al precedente ordinamento, alla valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse.
In particolare, già dal prossimo giugno, indipendentemente dagli indicatori che i collegi docenti di ogni istituto redigono e approvano, uno studente il cui comportamento fosse valutato con un “6” su “10”, non potrà essere ammesso
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