Algoritmo docenti, spezzoni e diritto al completamento: il Tribunale di Torino fa chiarezza

Alle numerose proteste da parte dei docenti che contestano l’assegnazione delle supplenze con l’algoritmo in quanto incompatibile col principio meritocratico, si aggiunge un’incredibile falla del sistema, che appare in aperta violazione del CCNL di comparto.

Algoritmo e diritto al completamento

Com’è noto, il CCNL di comparto prevede espressamente per il docente nominato su uno spezzone il diritto al completamento (definito dal CCNL quale diritto a ricoprire “posti costituiti da un numero di ore corrispondente all’orario d’obbligo” previsto per ciascun tipo di scuola).

Tale principio è ribadito anche dall’Ordinanza Ministeriale, secondo cui “l’aspirante cui è conferita una supplenza a orario non intero in caso di assenza di posti interi” conserva titolo “a conseguire il completamento d’orario”, sebbene “solo tramite altre supplenze a orario non intero” (dunque, solo se ci sono altri spezzoni).

Il problema è che -una volta assegnato lo spezzone- il docente così “accontentato” (secondo i tecnici del Ministero) viene

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