L’insegnante aggredita da 30 genitori è indagata: “Atto dovuto”. Lei replica: “Non verrà fuori nulla di compromettente”

Una pattuglia dei carabinieri

L’insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è ora indagata. Si tratta, come dicono gli inquirenti, di un “atto dovuto” dopo le accuse, da parte delle mamme, di aver intrattenuto conversazioni a sfondo sessuale con gli alunni in una chat. Lo riporta NapoliToday.

La donna è ora iscritta nel registro degli indagati. Il fascicolo è stato aperto per consentire in particolare degli accertamenti sul suo cellulare, dispositivo sequestrato dopo la denuncia presentata da cinque genitori. Secondo questi, esisterebbe una chat formata dalla stessa docente e da alcuni alunni, nella quale sarebbero stati inviati audio e video con specifici riferimenti a sfondo sessuale.

“Dall’analisi del mio cellulare non verrà fuori nulla di compromettente”, ha fatto sapere tramite il suo avvocato, come scrive Il Messaggero. Ovviamente ad essere indagati sono anche i genitori che hanno organizzato la spedizione punitiva.

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