Sul “caso di Terlizzi” ci sono le precisazioni dell’avvocato della madre: si tratta di un “decreto penale di condanna” e non di una “sentenza di condanna”
Un’aula di tribunale
L’ Avvocato Corrado Bonaduce, in qualità di difensore di fiducia della “donna terlizzese”, cui fa riferimento un nostro articolo e ad altri analoghi pubblicati nei giorni scorsi dalla nostra e da altre testate invia la seguente richiesta di rettifica segnalando che “la narrazione dei fatti è caratterizzata, sotto più di un aspetto, da evidenti inesattezze che contribuiscono a creare disinformazione nella collettività”.
In particolare – prosegue il legale – viene riportato erroneamente che la mia assistita sarebbe stata condannata con “sentenza” emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Trani; tale circostanza, tuttavia, è del tutto falsa, in quanto da un lato il provvedimento nei confronti della mia cliente è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (c.d. G.I.P., organo da non confondere con il G.U.P.), e soprattutto, dall’altro lato, trattasi di un “decreto penale di condanna”, e non di una “sentenza di condanna”.
In proposito, giova
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