Compiti a casa: è opportuno assegnarli? Il dibattito, con qualche consiglio, si è riaperto

Il dibattito sui compiti a casa da assegnare agli alunni per le vacanze, già da tempo, è infuocato con psicologi e pedagogisti che spesso si schierano su posizioni opposte a quelle dei docenti e offrono consigli a genitori sempre più in crisi.

Secondo quanto riporta RaiNews, che pubblica i dati Censis, in prima fila tra chi sostiene che i compiti da svolgere fuori dalle aule non devono essere solo esercizi mnemonici e tradizionali, ma “compiti di realtà”, c’è il pedagogista e fondatore, del CPPP, il Centro PsicoPedagogico per l’educazione.

Secondo la sua visione pedagogica, i compiti dovrebbero includere attività come visitare mostre, guardare film all’aperto, esplorare la natura, leggere libri, viaggiare, o imparare nuove lingue e abilità. Tali esperienze aiutano gli studenti a imparare in modo applicativo e significativo, facilitando l’acquisizione di competenze per la vita.

Per lo studioso lo studente non deve essere in grado di ripetere meccanicamente le informazioni, ma l’obiettivo

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