Parlando di scuola, cerchiamo di evitare i luoghi comuni

Gentile redazione,
le lettere che pubblicate dimostrano che la Tecnica della Scuola crede fermamente nella libertà d’espressione, e sappiamo – ahinoi – che ciò non è scontato, pur essendo un valore costituzionale.
Da alcune lettere risulta infatti evidente che da parte vostra non vi è alcun intervento censorio sulle lettere stesse.
Pertanto mi prendo la libertà di rispondere a un intervento intitolato «La scuola è in declino e non tornerà più alle antiche glorie», perché da insegnante di scuola primaria non accetto (e infatti mi indigno in sostanza tutti i giorni) che si parli di scuola senza avere competenze ed esperienze pedagogiche.

Rispondo punto per punto alla lettera.

1) Colui che l’ha scritta forse non parla con una pluralità di insegnanti, perché invero tra di noi ve ne sono molti che desiderano la meritrocazia tra i docenti, e che ritengono che uno dei problemi della scuola sia proprio l’incompetenza – pedagogica e didattica

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